L’intera area del Buon Pastore, a Monza, resta sottoposta a vincolo da parte della Soprintendenza. A confermarlo è una sentenza del Consiglio di Stato che il 3 febbraio ha respinto il ricorso presentato dalla proprietà dell’ex istituto religioso, la BP Real estate contro il Ministero per i beni e le attività culturali.
Un successo per il comitato Salvaguardia del Buon Pastore e per Legambiente Lombardia che si erano opposti alla richiesta avanzata dalla proprietà che avrebbe voluto sollevare l’area dal vincolo. Un vincolo artistico che la stessa Soprintendenza aveva già confermato ben diciotto anni fa.
Monza, Buon Pastore: il comitato rilancia al Comune
«Il complesso immobiliare, così come si presenta, è testimonianza inscindibile dell’unicum architettonico caratterizzato oltre che dall’impianto planimetrico anche dalle aree a verde pertinenziale». Così si legge nelle motivazioni della settima sezione del Consiglio di Stato che si è espressa.
Grande soddisfazione per i membri del comitato che ora rilanciano la palla direttamente all’amministrazione comunale: «Ci chiediamo come possa il Comune di Monza rilasciare una licenza per l’edificazione di tre torri da 29, 32 e 38,5 metri su un’area verde vincolata e come può oggi la Soprintendenza avvallare un simile progetto sull’area che la stessa Soprintendenza nel 2005 aveva già sottoposto a vincolo».
Monza, Buon Pastore: il vincolo però non cambia le cose per il progetto edilizio, “presentato anche ricorso al Tar”
La sentenza del Consiglio di Stato risolleva certamente gli animi dei tanti cittadini che da anni stanno cercando di preservare una delle aree verdi più ampie in città e una testimonianza storica unica, ma di fatto non cambia lo stato delle cose.
«Non c’è alcun legame tra il vincolo appena espresso da questa sentenza e l’impossibilità a costruire su quell’area – spiega Antonio Gatti, vicepresidente del comitato Salvaguardia del Buon Pastore – Il pgt vigente concede la possibilità alla proprietà di edificare le tre torri in quell’area. Per questo motivo, contemporaneamente al ricorso al Consiglio di Stato, tramite il nostro legale, abbiamo presentato una richiesta al Tar perché venga bloccato quel progetto di costruzione, proprio in virtù di quel vincolo che era già stato concesso nel 2005 e ribadito ancora nel 2014 sempre dalla stessa Soprintendenza. Speriamo che questa incongruenza di valutazione possa essere un motivo per bloccare quel progetto».
Monza, Buon Pastore: vincolata dalla Soprintendenza anche l’area verde
A sollevare l’animo dei membri del comitato è anche l’inserimento nel vincolo, espresso in questa sentenza, anche di tutta l’area verde e non solo degli immobili dell’area del Buon Pastore: «Anche se il progetto della proprietà prevede l’abbattimento di poche piante e il mantenimento del patrimonio arboreo, di fatto gli scavi del cantiere potrebbero danneggiare se non compromettere la salute delle piante, alcune delle quali secolari».