Completo restyling in arrivo per i parapetti del ponte ferroviario di via Turati a Monza e per la protezione metallica di largo Mazzini, nei pressi dell’imbocco della galleria ferroviaria. Lo stabilisce una delibera di giunta pubblicata nei giorni scorsi: 45mila euro il costo dell’intervento, a carico del comune di Monza.
A realizzarlo sarà “la ditta di manutenzione, con le proprie strutture operative” di Rete Ferroviaria Italiana Spa. Le carte parlano di una “urgente necessità di intervento”: Rfi avrebbe segnalato all’ufficio viabilità la necessità di mettere in sicurezza le protezioni esistenti sui parapetti del ponte “onde evitare il cedimento delle strutture di sostegno e la caduta delle protezioni metalliche sulla sottostante linea ferroviaria”. Insomma: meglio darsi da fare, prima che si verifichi qualche incidente. I due enti hanno sottoscritto un protocollo operativo, così che “siano meglio coordinabili – si legge nel documento – le diverse fasi del processo” e che “la definizione stessa delle competenze possa consentire un più efficace e puntuale svolgimento” dell’intervento, “oltre che non comportare ulteriori costi all’amministrazione per l’interruzione della circolazione ferroviaria”: i lavori, infatti, dovranno essere eseguiti interrompendo la circolazione ferroviaria e togliendo la tensione alla linea aerea.
Rfi si impegna a intervenire entro trenta giorni dalla ricezione della somma prevista. Per dei lavori che devono iniziare, altri stanno per concludersi: sono state smantellate nei giorni scorsi le impalcature che negli ultimi quattro mesi hanno circondato parte dell’ex scalo merci di piazza Castello, pronta ora ad accogliere i nuovi uffici della polizia ferroviaria. Gli interventi di riqualificazione dello stabile (450mila euro il costo a carico di Rfi) avevano preso il via alla metà di ottobre. Gli uffici traslocheranno così dalla banchina del primo binario a quella che, a lungo, è stata una delle piazze più calde della città.
Nelle intenzioni, il trasloco dovrebbe portare anche a un aumento di personale – una questione su cui si dibatte dalla primavera 2017, quando l’allora ministro Minniti era venuto in città a sostenere la candidatura di Matteo Renzi alle primarie del Pd. Ancora mistero su cosa potranno accogliere gli altri 400 metri quadri dell’ex scalo merci: si sa poco più di una generica destinazione commerciale. Ma non quella prevista fino a qualche mese da dalla srl El Tren Peligroso, che in quello stabile stava per realizzare un ristorante-caffetteria: un iter bloccato all’improvviso, proprio per fare spazio alla PolFer, e finito nelle aule del tribunale.