Monza, a processo per un’auto rubata parcheggiata nel box di casa: «L’ha lasciata uno sconosciuto»

Un 71enne di Monza è finito a processo per ricettazione per un’auto parcheggiata nel suo box: era il 2015 e l’aveva portata uno sconosciuto dicendo che sarebbe passato a riprenderla.. In Tribunale ha testimoniato in sua difesa la figlia dell’anziano.
Garage: l’uomo a processo ha ospitato nel box di casa un’auto rubata - foto d’archivio
Garage: l’uomo a processo ha ospitato nel box di casa un’auto rubata – foto d’archivio

Aveva accettato che parcheggiasse la macchina nel suo garage, ma questo presunto atto di cortesia potrebbe costargli molto caro. Sì perchè l’automobile in questione è risultata essere rubata, tanto da inguaiare il titolare del parcheggio che sta rispondendo della vicenda in tribunale, davanti al giudice Simona Caronni. La Procura di Monza è rappresentata, invece, dal Vice Procuratore Onorario, Paola Zimbaldi.

L’imputato per i fatti in contestazione – si parla di una ricettazione – è un uomo di 71 anni, residente a Monza.

Ha riferito in aula una delle figlie. Sarebbe stata lei a far entrare nel garage il misterioso automobilista in cerca di un posto auto. Era il 2 febbraio 2015.
«Mi diede il suo numero di cellulare – ha raccontato la donna in udienza davanti al giudice – e mi lasciò il suo nome. Parcheggiò la macchina di mattina e mi disse che l’avrebbe recuperata la sera o al massimo la mattina successiva».

Si trattava di una macchina di grossa cilindrata, una Range Rover rubata il giorno prima, secondo la denuncia presentata dal proprietario, un automobilista di Milano. «Quel giorno – ha raccontato la figlia – mio padre non c’era. Era fuori casa per partecipare a un funerale. Venne questa persona sconosciuta e mi chiese di lasciare la macchina nel garage perchè a suo dire il veicolo aveva avuto dei problemi di natura meccanica. Mi disse che mi avrebbe pagato per il disturbo arrecatomi».

Una versione che ai tempi la donna aveva fornito anche alle forze dell’ordine. Ma la Procura non crede a questa versione. Piuttosto nella Pubblica Accusa c’è la convinzione che l’imputato fosse a conoscenza del fatto che la macchina fosse un provento di furto e che l’avesse raccolta a casa per ottenerne un profitto. Versione invece smentita dalla difesa.