Maxi operazione antidroga partita da Brugherio, arrestato anche il capo degli arbitri D’Onofrio

Ha avuto origine da Brugherio l'ultima grande operazione antidroga con 42 arresti. Tra i fermati anche il capo degli arbitri e un 34enne di Brugherio.

Ha avuto origine da Brugherio l’ultima grande operazione contro il traffico di stupefacenti, portata a termine con 42 arresti e il sequestro di una quantità industriale di droga destinata soprattutto alla Lombardia, dal comando provinciale della Guardia di finanza di Milano. Sei tonnellate di droga e un migliaio di ricariche alla cannabis per sigarette elettroniche. E fra i 42 arrestati, di nazionalità italiana, spagnola e albanese spicca un fermo più che eccellente, tutto italiano, Rosario D’Onofrio, procuratore capo dell’AIA (l’Associazione Italiana Arbitri), per i pm sarebbe lui “la persona incaricata di organizzare la parte logistica delle importazioni di stupefacente”. Un’indagine partita da un’inchiesta su un brugherese già “abbondantemente” conosciuto dalle forze dell’ordine”.

Maxi operazione antidroga e il precedente di D’Onofrio

C’è da dire però che Rosario D’Onofrio era stato arrestato per traffico di droga già un paio d’anni fa dopo essere stato trovato con 44 chili di marijuana. E mistero dei misteri, proprio mentre si trovava agli arresti domiciliari per quella vicenda era stato promosso a procuratore capo nazionale dell’AIA. Con, non meno importante, il fatto che D’Onofrio si spacciava anche per ufficiale medico. In realtà non aveva concluso gli studi. Viveva in Campania e quando era stato scoperto erano scattate una denuncia per usurpazione di titolo (vicenda chiusa con la messa in prova) e la sospensione.

Maxi operazione antidroga e lo sconcerto di Gravina

L’associazione italiana arbitri, dal canto suo, aveva provato a difendersi, con una  vera e propria arrampicata sugli specchi: “L’Aia non ha poteri istruttori per esercitare un’opera di verifica e controllo di quanto sottoscritto dagli associati -. avevano dichiarato – Ci teniamo a ricordare che per assumere la qualifica di arbitro, l’interessato deve dichiarare l’assenza di procedimenti penali nonché di condanne superiori a un anno per reati dolosi in giudicato». Non dimenticando che sempre nel 2021 il “nostro eroe” fu premiato anche con l’ambìto premio “Lo Bello” per essersi distinto come dirigente sportivo. Intanto si apprende che D’Onofrio nelle ultime ore si è dimesso dal suo incarico di procuratore capo dell’Aia. Le dimissioni di D’Onofrio, entrato nella disciplinare Aia nel 2013 sotto la presidenza Nicchi e nominato sotto quella di Trentalange a capo dell’ufficio che indaga su eventuali irregolarita’ degli arbitri, sono state presentate nelle ore immediatamente successive all’operazione delle Fiamme Gialle. 
“Sono sconcertato – ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, commentando la notizia dell’arresto –  Ho subito chiesto riscontro al presidente Trentalange sulle modalità di selezione del Procuratore, in quanto la sua nomina è di esclusiva pertinenza del comitato nazionale su proposta del presidente dell’Aia. Una cosa è certa, la Figc assumerà tutte le decisioni necessarie a tutela della reputazione del mondo del calcio e della stessa classe arbitrale”.