Chiudono le stalle e diminuiscono le rondini. È l’allarme di Coldiretti Lombardia sulla base dei risultati della ricerca del Parco Adda Sud con l’Università Bicocca di Milano. Se ne è parlato recentemente anche in Brianza: in dieci anni c’è stato un crollo drammatico della popolazione di oltre il 50 per cento, dal 2011 l’emergenza sembra rallentata. Ma la presenza sta faticando a riprendersi con un calo medio del 4 per cento all’anno in Lombardia, con punte del 70% in meno delle coppie nel Lodigiano. Il tutto alla vigilia della primavera e con studiosi e guardie ecologiche volontarie con gli occhi puntati al cielo per vedere che anno sarà (
vai al Progetto rondini del Parco Colli Briantei).
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Questo anche a causa della sparizione delle stalle da latte e da carne, uno degli habitat preferiti sia per il calore negli angoli in cui costruire il nido sia per la presenza di tafani e zanzare preziosi per nutrirsi.
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«Il crollo di prezzi al produttore per latte e carne – spiega Coldiretti Lombardia – in dieci anni ha portato alla chiusura di una stalla su quattro, tanto che in tutta la regione ne sono rimaste circa seimila rispetto alle 8.761 del 2003, un crollo delle aziende che ha portato anche a una crisi demografica per le rondini».
Il bilancio è negativo anche nelle province di Milano e Monza e Brianza per 71mila capi persi tra mucche, maiali, pecore e capre: una recente radiografia dell’allevamento a Monza e in Brianza, fatta sempre da Coldiretti, ha evidenziato soprattutto un calo dei bovini nell’arco di quattro anni.
«La crisi della zootecnia, con migliaia di posti di lavoro persi e quasi tremila allevamenti chiusi, si ripercuote anche sul fronte ambientale, visto che le rondini vivono in simbiosi con il bestiame e i campi e senza stalle non trovano più il loro habitat naturale – spiega in un comunicato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – il crollo del prezzo del latte imposto dalle industrie non ha fatto che peggiorare la situazione».