«Ho reagito d’istinto, ma ho valutato allo stesso tempo la portata del rischio. Mi sono trovato accanto al bandito, dietro il bancone, e non potevo non intervenire». Parla Alessandro Segramora, titolare dell’omonima farmacia di Albiate rapinata da due uomini, uno armato, lunedì 6 febbraio, attorno alle 18.30.
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Il racconto – «Quando i malviventi sono entrati in farmacia – spiega – io mi trovavo nel retro. Al bancone c’erano due farmaciste, stavano assistendo due clienti. Ho sentito le dottoresse che urlavano «Rapina, rapina!», ed allora sono corso da loro.
Uno dei malviventi era già dietro il bancone e stava arraffando i contanti. Alla fine 800 euro trafugati e spartiti col complice subito dopo la fuga.
«Me lo sono trovato accanto». E in quel momento che ha deciso di intervenire, placcando alle spalle il bandito armato di coltello.
È lo stesso farmacista a raccontare quello che è seguito: «Ho cercato di immobilizzargli le braccia per evitare che mi colpisse col coltello che impugnava, lui ha cercato di divincolarsi e mi ha trascinato verso l’uscita. Ne è scaturita una colluttazione, e siamo caduti entrambi addosso ad un espositore in vetro che è andato distrutto e per questo mi sono ferito ad un fianco».
Il rapinatore si è liberato dalla presa ed è uscito, il farmacista l’ha inseguito, ha provato a riprenderlo ed è stato aggredito dal complice. Prima di cadere, picchiare la testa sull’asfalto e perdere i sensi. A quel punto, assistito da un collega, ha desistito.
Nella colluttazione, il ladro ha perso il coltello con lama da nove centimetri e il passamontagna indossato nel fare irruzione in farmacia. I delinquenti sono poi fuggiti a piedi in via Marconi. Lì, sono saliti a bordo di una Opel Corsa. L’allarme è stato immediato.
La ferita – Segramora è stato soccorso dai sanitari del 118 che con un’ambulanza lo hanno trasprtato al San Gerardo di Monza. «Perdevo molto sangue dal fianco, ma ero cosciente – afferma – le mie colleghe hanno inizialmente temuto che il ladro mi avesse accoltellato». Nessuna conseguenza a parte il grande spavento per le clienti presenti.
I banditi, entrambi a volto coperto, avevano mirato all’incasso, puntando il coltello al volto della farmacista di turno .
La collega – «Mi ha detto ”stai ferma!” e ha preso i soldi in cassa che in quel momento era aperta perché stavo consegnando il resto ad una cliente – afferma la farmacista – poi è intervenuto il titolare, ho visto che perdeva sangue e temevo fosse stato accoltellato. Abbiamo avuto paura, ma per fortuna si è risolto al meglio». Alessandro Segramora, medicato, è stato dimesso dopo poche ore con 10 giorni di prognosi. «Non ho voluto restare in ospedale, mi sentivo bene – e rivela – dovevo fare la notte in farmacia. E così ho fatto».
L’ingresso
Nella farmacia
La fuga
Le indagini – I carabinieri hanno impiegato meno di mezz’ora per individuare il primo rapinatore, perquisirlo e arrestarlo. Il fermo del complice è arrivato cinque ore dopo, mentre spavaldamente era a passeggio al confine tra Meda e Cabiate. In caserma sono finiti un incensurato di 26 anni e un pluripregiudicato di 33 anni.
Decisiva l’azione dei militari della compagnia di Seregno, in particolare della stazione di Carate Brianza e del nucleo investigativo, che si sono distribuiti a tappeto sul territorio, coordinando uno scambio d’informazioni e dati prezioso per incastrare i colpevoli.
Un risultato importante possibile grazie anche alla collaborazione dei cittadini e in particolare delle dottoresse al lavoro insieme a Sagramora, che hanno dato l’allarme immediatamente.
I rapinatori – Agli occhi delle forze dell’ordine i due rapinatori sono apparsi uno l’opposto dell’altro. Uno timido, o più semplicemente nuovo a un atto criminoso, è rimasto fermo sulla porta quasi impacciato. Ha reagito solo quando il complice all’esterno si è accapigliato con il farmacista. Il secondo coltello in pugno, pensava che il farmacista avrebbe fatto in fretta ad allungargli il contante.
Uno ha 26 anni, abita a Verano Brianza, è un operaio, incensurato. Sulla carta è un ragazzo come tanti. L’altro è un 33enne con un lungo elenco di precedenti alle spalle, residente a Mariano Comense, ma di fatto è un senza fissa dimora.
Chissà se si frequentavano già. Le telecamere del sistema di videosorveglianza interno alla farmacia hanno mostrato un atteggiamento nettamente agli opposti. Volto nascosto sotto cappello, cappuccio e scaldacollo, sono entrati nel negozio in momenti diversi. Il primo, il marianese col coltello, scarpe da ginnastica bianche, suola compresa, e vestito di nero, è andato davanti al dottor Sagramora, ma lui ha reagito. Il ventiseienne veranese esile, scarpe da ginnastica scure, è rimasto sulla porta. Sembrava quasi che con la scena non c’entrasse nulla, testimone un po’ forzato di qualcosa che per lui era completamente nuovo.
Giovedì mattina il giudice del tribunale di Monza ha confermato l’arresto in fragranza di reato per il ventiseienne veranese e ha convalidato il fermo per il ben più navigato complice.
(*a cura di Elisabetta Pioltelli e Cristina Marzorati
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