Nuovo colpo di scena nella vicenda della pizzeria Country di Seregno, chiusa dal Comune di Seregno una prima volta nel mese di ottobre dello scorso anno, a seguito dell’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Monza e Brianza, sulla scorta dell’arresto di Massimo Salvatore Sculli, figlio del titolare Santo Sculli, nell’ambito dell’operazione contro la ’ndrangheta denominata “Dedalo”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, con le accuse di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di detenzione abusiva di armi e munizioni, riaperta subito dopo Natale da Caterina Sculli, figlia di Santo e sorella di Massimo Salvatore, e chiusa nuovamente pochi giorni fa, a seguito di una seconda interdittiva antimafia della Prefettura di Monza e Brianza.
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L’esercizio di via Colzani riaprirà infatti nuovamente martedì 22 maggio, nel tardo pomeriggio, dopo che è stata protocollata in municipio una terza Scia (segnalazione di inizio attività), a nome questa volta di Antonio Sculli, figlio di Salvo e fratello di Massimo Salvatore e Caterina. La novità è maturata mentre ancora si attende il pronunciamento del Tar della Regione Lombardia, al quale la famiglia Sculli si è rivolta dopo la prima chiusura, chiedendo l’annullamento dell’interdittiva antimafia e dell’ordinanza comunale finalizzata all’abbattimento della parte esterna al locale, indicata come abusiva, e già sospesa dallo stesso tribunale. L’udienza di merito si è svolta lo scorso 9 maggio.