Più di un milione di visualizzazioni per l’ostinazione di Nico Acampora nel voler portare del bene nelle vite altrui: quasi 4mila condivisioni, duemila commenti, 24mila reazioni. Non è la prima volta: il fondatore di PizzAut (leggi le notizie) usa i social per raccontare la vita della pizzeria gestita da ragazzi con autismo.
PizzAut: “Alcuni ragazzini hanno intonato Gne gne gne rivolti al ristorante”
Domenica notte, alla chiusura del locale di Cassina de’ Pecchi (che bisserà entro l’anno a Monza), sotto un post accompagnato da un eloquente “Gne, gne, gne” ha riportato la denuncia di alcuni clienti: “Alcuni ragazzini, all’esterno del ristorante, nella parte del giardino e coperti dalle velature che circondano il perimetro del giardino stesso hanno incominciato a parlare rivolti ai clienti con uno strano camuffamento della voce, con voce artefatta di chi fa fatica ad articolare le parole hanno incominciato a intonare rivolti al ristorante ‘Gne gne gne’. Secondo chi li ha ascoltati sembrava volessero prendere in giro i ragazzi autististici che lavorano da PizzAut, simulando una difficoltà nella parola e peggio ancora…”.
PizzAut: l’invito di Nico Acampora
Ordinaria maleducazione, si potrebbe pensare. Ma qui si fa strada l’ostinazione: “Volevo dire ai ragazzi del Gne Gne Gbe che la prossima volta mi auguro di trovarli all’interno del ristorante e non fuori...sarete miei ospiti, vi offriremo una cena buonissima ed un’esperienza bellissima…e chissà mai decidiate di venire a fare i volontari per PizzAut…(un modo fantastico per combattere la noia) vi aspetto ragazzi…abbiate almeno il coraggio di venire a mangiare gratis”.
PizzAut: l’arma del dialogo
Non è la prima volta: Acampora è un ambasciatore dell’inclusione e in un’altra occasione in estate, durante le vacanze, ha raccontato di aver avvicinato dei ragazzi in spiaggia che per prendersi in giro avevano usato la “legge 104 e la disabilità”. Li aveva sentiti mentre giocavano a pallavolo e poi ha intavolato un dialogo per parlare di inclusione. Ricevendo interesse e attenzione.
PizzAut: “I ragazzi autistici hanno cucinato e servito 210 persone”
Anche stavolta è stata l’occasione per una riflessione: “Vorrei solo dire ai ragazzini dello Gne gne gne…che mentre loro facevano Gne gne dall’esterno… i ragazzi autistici che lavorano dentro il ristorante questa sera hanno cucinato e servito 210 persone, hanno fatto fatica, hanno lavorato, hanno sorriso, hanno vissuto, hanno fatto amicizie. Volevo ricordare a questi ragazzini che è vero che molti ragazzi autistici hanno difficoltà nel linguaggio, in primis mio figlio, ma che queste dificoltà non li fermano nell’affrontare sfide difficili senza mai nascondersi dietro ad un telo come invece hanno fatto loro”.
Una rivoluzione portata avanti con ostinata gentilezza per far germogliare nuovi semi di inclusione sociale.