Intervista al ministro Paolo Zangrillo: elezioni, Pubblica amministrazione e gli anni in Brianza

Intervista al ministro Paolo Zangrillo ospite del Lions Club Monza Corona Ferrea. Ricordando il periodo vissuto in Brianza.
Ministro Paolo Zangrillo
Ministro Paolo Zangrillo

«Ho vissuto a Monza quando frequentavo le scuole medie e il liceo. Tornare è sempre una grande emozione, oltre che un piacere». Venerdì sera ospite del Lions Club Monza Corona Ferrea, il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha affidato a Il Cittadino il ricordo del periodo vissuto con la famiglia in Brianza. 
«Papà venne trasferito per lavoro e lo abbiamo seguito da Genova, dove sono nato. Ho trascorso qui gli anni della mia formazione, fino all’università, quando poi siamo andati a vivere a Milano. Un periodo davvero felice – sottolinea – durante il quale ho imparato ad apprezzare questa terra operosa, che bene esprime le caratteristiche e i valori fatti propri da Silvio Berlusconi, suo illustre conterraneo, e trasferiti a chi milita come me in Forza Italia».

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Domenica e lunedì la Brianza torna al voto per assegnare il seggio che fu proprio di Berlusconi. Come valuta la decisione di candidare Adriano Galliani?

«Adriano era l’unica scelta possibile per l’eredità del nostro presidente. È stato un grande imprenditore, che ha seguito Berlusconi nelle sue attività. Non credo sia un caso che il nostro leader e fondatore abbia scelto di essere affiancato da una persona come lui, un uomo di sport e di successo, con il quale ha disegnato una storia straordinaria».

Ministro Paolo Zangrillo
Ministro Paolo Zangrillo

Quali sono le sue sensazioni alla vigilia del voto?

«La storia di Galliani è quella dei brianzoli, che lasciano le chiacchiere per l’aperitivo e sanno che, quando c’è da lavorare, conta soltanto fare le cose e farle bene. Averlo nella squadra dei senatori sarà un valore aggiunto per Forza Italia e per il Paese. Il mio appello a tutti gli elettori è quindi quello di recarsi alle urne: votare è l’unico modo per partecipare alla vita pubblica del Paese. Dobbiamo evitare che, con l’astensionismo, a decidere per noi siano gli altri».

Come arriva il centrodestra a questo appuntamento elettorale?

«In buonissima salute. Chi descrive il centrodestra come diviso dovrebbe assistere a una riunione del Consiglio dei ministri: ne abbiamo fatte quasi una a settimana e non ho mai visto un solo litigio. Le differenze nella coalizione non mancano, come è normale, ma questo contribuisce a migliorare la qualità della nostra offerta politica. Lavoriamo compatti per dare risposte efficaci alle esigenze del Paese, come dimostra la legge di Bilancio approvata nei giorni scorsi. Una manovra seria e coerente agli impegni presi, con un occhio di riguardo soprattutto alle famiglie, alle imprese e ai più deboli».

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Nella manovra ci sono anche buone notizie per la Pubblica amministrazione?

«Assolutamente sì! Gli oltre sette miliardi di euro stanziati per il settore pubblico ci consentono di proseguire il percorso dei rinnovi, un passaggio essenziale per valorizzare i lavoratori che garantiscono servizi imprescindibili per lo Stato, dando risposte tempestive alle realtà più sollecitate come sanità, sicurezza e difesa».

Quali altre iniziative ha intrapreso, in questo primo anno di governo, per rendere la Pubblica amministrazione da avversaria ad alleata di cittadini e imprese?

«Per tornare ad avere una burocrazia che non sia percepita come un ostacolo, dobbiamo essere capaci di semplificare tutte le complessità, che nel frattempo sono diventate complicazioni. È una strada difficile, ma la stiamo percorrendo con l’aiuto degli enti territoriali e delle associazioni di categoria, perché è dal confronto con chi lavora tutti i giorni con cittadini e imprese che passa la modernizzazione della Pubblica amministrazione».