Inchiesta “Smile”, condannata anche in appello l’imprenditrice monzese Canegrati

Scandalo appalti odontoiatrici: condanna confermata in appello con sconto di pena (7 anni e mezzo) per l'imprenditrice monzese Paola Canegrati
Monza Maria Paola Canegrati
Monza Maria Paola Canegrati Fabrizio Radaelli

Condanna confermata in appello con sconto di pena per l’imprenditrice monzese Maria Paola Canegrati, soprannominata “Lady Sorriso”, arrestata nel 2016 nell’ambito di una indagine per corruzione in appalti sospetti per servizi odontoiatrici in laboratori privati e ospedali pubblici chiamata “Smile”. L’imprenditrice era imputata a vario titolo con altre 4 persone di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Dai 12 anni di reclusione del processo concluso nel gennaio 2020 a Monza la pena per la Canegrati è stata ridotta a sette e mezzo dai giudici di appello milanesi.

Sconto di pena a “Lady Sorriso”, verdetto confermato per gli altri imputati

Confermato il verdetto di primo grado per gli altri imputati: 4 anni al dirigente di odontoiatria del Policlinico di Milano Giorgio Alessandrì e al presidente del consiglio d’amministrazione di Elledent Giuseppe Nachiero, un anno e 4 mesi (dopo la riqualificazione del reato ad abuso d’ufficio) – con la sospensione condizionale e la non menzione solo per omessa segnalazione – a Stefano Garatti, il supervisore del servizio di odontoiatria dell’ex Azienda ospedaliera di Desio e Vimercate.