Si tratterebbe di un tentato omicidio a sfondo passionale, quello che il 18 luglio 2014 aveva coinvolto un quarantenne residente all’Altopiano di Seveso. L’uomo verso le 7 del mattino si stava recando al lavoro. Seduto al volante di un furgone, era fermo al semaforo di via Sprelunga, quando era stato raggiunto da un colpo di fucile sparato dal bosco a margine strada.
Le conseguenze? Una ferita al braccio destro e infine il colpo si era conficcato nel marsupio. Miracolosamente aveva riportato solo 10 giorni di prognosi. A quattro mesi di distanza i carabinieri di Seveso e della compagnia di Seregno sono arrivati al presunto autore. Si tratterebbe di un vicino di casa della vittima, un quarantasettenne imprenditore edile. Il movente? Avrebbe scoperto la relazione clandestina tra la moglie e il quarantenne. A incastrarlo è stato un oggetto, uno scaldacollo, rinvenuto dai militari sul luogo dove sono stati esplosi i colpi di fucile.
Hanno contribuito anche delle intercettazioni telefoniche. Ricostruite le vicende personali della vittima, i carabinieri hanno quindi incrociato il Dna dell’imprenditore edile con quello rilevato sullo scaldacollo dai Ris di Parma e l’ordine di custodia cautelare in carcere per l’accusa di tentato omicidio, emesso dal Gip di Monza, è stato la diretta conseguenza.