Si sta svelando poco a poco a poco la facciata del duomo di Monza, “impacchettata” nel cantiere di restauro da sette anni. Poco prima di Natale è stato tolto un livello del ponteggio che avvolge quasi totalmente la facciata della basilica. Piccoli passi che raccontano un lavoro lungo e meticoloso portato avanti dai tecnici della ditta Estia, che si sta occupando del progetto.
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Subito dopo l’Epifania, con la ripresa dei lavori dopo la pausa natalizia, è previsto lo svelamento di un’altra porzione marmorea. Probabilmente verranno smantellati altri due livelli di impalcature, fino ad arrivare all’altezza del rosone. Per rivedere il rosone si dovrà attendere la chiusura dei lavori straordinari che sono stati richiesti in corso d’opera.
«Avevamo notato da tempo delle fratturazioni nella parte lapidea intorno al rosone», aveva spiegato Francesco Piovani, direttore del cantiere di restauro. E così lo scorso ottobre si era reso necessario montare un nuovo ponteggio, questa volta all’interno del duomo, proprio per intervenire direttamente sulle crepe del rosone.
«Abbiamo dovuto consolidare la parte interessata da queste fratture, lavorando sia dentro che fuori la chiesa contemporaneamente». Per questo motivo si dovrà attendere ancora un po’ prima di poter riammirare il rosone completamente restaurato.
Intanto sono stati ultimati anche i lavori per la posa del sistema anti piccioni elettrico, per impedire che si posino sul marmo ripulito.
«I lavori procedono speditamente secondo il cronoprogramma stabilito dai tecnici che si stanno occupando del restauro – ha spiegato l’arciprete, monsignor Silvano Provasi – Il termine del cantiere potrebbe coincidere proprio con la festa del patrono san Giovanni Battista, il 24 giugno prossimo. E proprio per quella data ho già invitato a Monza monsignor Gianfranco Ravasi, per chiedere a lui di benedire la nuova facciata del duomo restaurata. È possibile che per la festa del patrono il pronao potrebbe non essere ancora ultimato – ha concluso l’arciprete – ma questo non impedirà comunque di festeggiare la chiusura dei lavori, a sette anni dall’avvio di questa complicata e impegnativa opera di restauro».
Quando tra sei mesi sarà tolta l’ultima impalcatura dalla facciata della basilica, il lavoro di mantenimento della bellezza di una delle chiese più significative del nord Italia continuerà. Si procederà costantemente con piccoli interventi di manutenzione ordinaria e pulizia, anche blanda, proprio per evitare nuovi interventi importanti