Il caso Claps 30 anni dopo è fiction Rai: la firma di Valagussa sulla serie

C'è la firma dello sceneggiatore monzese nella serie in onda su Raiuno che racconta l'omicidio della ragazza nel 1993.
Da sinistra: Valerio D'Annunzio, sceneggiatore; Paola Leonardi, editor Rai Fiction; Irene e Gildo Claps; Michele Zatta, capo struttura Rai Fiction; Ben Donald, produttore Cosmopolitan Pictures; Andrea Valagussa, sceneggiatore; Maurizio Tini, produttore Fastfilm
Da sinistra: Valerio D’Annunzio, sceneggiatore; Paola Leonardi, editor Rai Fiction; Irene e Gildo Claps; Michele Zatta, capo struttura Rai Fiction; Ben Donald, produttore Cosmopolitan Pictures; Andrea Valagussa, sceneggiatore; Maurizio Tini, produttore Fastfilm

Elisa Claps, studentessa di Potenza, aveva 16 anni la mattina del 12 settembre 1993 quando uscì di casa e non tornò più. Andrea Valagussa, monzese autore di numerose fiction di successo, ne aveva 18 in quella fine d’estate. A trent’anni di distanza Elisa Claps ha ottenuto giustizia dopo che il suo corpo è stato ritrovato nel 2010, nel sottotetto della chiesa della Trinità dove il suo assassino, Danilo Restivo, l’aveva uccisa quella stessa mattina, mentre Valagussa ha raccontato la sua storia in una serie in sei puntate, prodotta dalla Rai: “Per Elisa. Il caso Claps”.

Un progetto nato dagli studi condotti dal produttore inglese Ben Donald, che si trovava in Italia nel 1993, all’epoca dell’omicidio. «Rimase molto colpito da quel fatto, soprattutto quando si venne a sapere che lo stesso Restivo si era poi macchiato di un altro omicidio, quello della londinese Heater Barnett, uccisa sempre il 12 settembre sette anni dopo l’uccisione di Elisa», spiega Valagussa. Ne è nata una coproduzione, in onda in questi giorni su Rai1.

La famiglia Claps e Valagussa: “Sono straordinari”

La scrittura ha preso il via un paio di anni fa. «Eravamo in pieno periodo Covid, non potevamo incontrarci con la famiglia Claps. Mandavamo loro il materiale e ce lo rimandavano con appunti, note e correzioni. I nostri interlocutori sono stati principalmente il fratello Gildo e la mamma Filomena – continua -. Abbiamo conosciuto una famiglia davvero straordinaria, che ha saputo reggere all’immenso dolore, continuando a cercare la verità per Elisa. Sono riusciti a trasformare il dolore in qualcosa di positivo». Gildo Claps è il fondatore dell’associazione Penelope che si occupa di persone scomparsa. «Grazie a lui è stata cambiata l’assurda legge che obbligava i famigliari a sporgere denuncia solo due giorni dopo la scomparsa, ed è cambiata anche la metodologia di investigazione», conclude Valagussa.