Sono stati visitati, vaccinati e microchippati non appena arrivati al Canile dell’Enpa a San Damiano. Una volta conclusa la profilassi i cinque cuccioli di pastore maremmano di circa tre mesi salvati (e sfamati) giovedì dalla polizia di Stato di Monza saranno messi in adozione. I cuccioli erano stati abbandonati. Lo fa sapere l’Enpa Monza e Brianza.
Cuccioli salvati, Enpa: Mariah, Whitney, Lupita, Whoopi e Idris
Gli animali, che si sono rivelati incroci di pastore maremmano-abruzzese e che diventeranno cani di grossa taglia, sono stati trovati in buona salute anche se leggermente disidratati e con parassiti. Quattro femmine e un maschio e sono stati battezzati dai volontari Mariah, Whitney, Lupita, Whoopi e Idris.
Cuccioli salvati, Enpa: «Sono stati abbandonati, aiutateci a risalire agli autori»
“È di tutta evidenza che questi cani sono stati abbandonati – commenta Enpa – un fenomeno questo purtroppo abituale nel Centro Sud, specie nelle zone con pastorizia, ma praticamente sconosciuto nella nostra zona. Enpa ringrazia chiunque possa fornire informazioni che ci permettano di risalire agli autori di un simile atto che, lo ricordiamo, è un reato penalmente perseguibile. ENPA ringrazia anche la Questura di Monza per la sensibilità dimostrata dagli agenti che hanno soccorso i piccoli animali abbandonati”.
Cuccioli salvati, Enpa: le adozioni saranno “consapevoli”
Di fronte all’immagine tenera dei cuccioli, Enpa ricorda a chiunque fosse interessato di sostenere le “adozioni consapevoli”. I cuccioli diventeranno cani tra i 45-50 chili e, nel caso del maschio, potranno superare i 70 centimetri di altezza. Insomma, non per tutti e non per tutti gli spazi.
“È un cane che tende a instaurare un rapporto alla pari con il padrone, rifiuta le imposizioni, è oltremodo ostinato nel non eseguire un comando se non ne vede l’utilità ma è altrettanto sensibile a quanto gli viene chiesto con dolcezza. Non è un cane molto espansivo nelle sue manifestazioni d’affetto e non ha bisogno di un padrone che gli riservi eccessive attenzioni, dimostra l’attaccamento alla famiglia in modo discreto, proteggendola istintivamente”, sottolinea ancora l’Enpa per chiarire ulteriormente le premesse della futura adozione.