«Anch’io sono stata borseggiata al mercato, lo scorso mese di giugno, ma degli “angeli” hanno vegliato su di me». Quelli “angeli” non portavano la divisa «erano in borghese» e hanno compiuto egregiamente il loro dovere.
«Alla Polizia dovrebbero dare un encomio» racconta la signora monzese, 87 anni, che ha deciso di telefonare alla redazione del Cittadino per raccontare (anche): «Che ci sono luoghi comuni da sfatare».
Furti al mercato di Monza, la testimonianza al Cittadino: la telefonata dopo aver letto l’articolo
È stata ispirata dall’ampio servizio dedicato ai borseggiatori del mercato. Quelli che hanno spinto la Confcommercio ad affiggere manifesti per invitare i clienti tra le bancarelle a prestare attenzione agli effetti personali.
Ad agire, nella centralissima piazza Trento e Trieste, il giovedì, sarebbe un gruppo, sovente composto da donne, che, dopo il colpo, si passerebbe rapidamente il “malloppo”, di mano in mano, facendo poi svanire il prezioso contenuto, i soldi, e lasciando “lo scarto”, il portafogli appunto, sotto le bancarelle o nei bagni e camerini di negozi e bar della zona. Una quarantina i borseggi segnalati ogni settimana.
Furti al mercato di Monza, la testimonianza al Cittadino: nel portafogli c’erano 300 euro
La signora racconta che al mercato in piazza Cambiaghi, quel giorno di giugno, aveva portato con sé addirittura 300 euro: «Dovevo acquistare qualche capo di abbigliamento in vista della partenza per le vacanze» spiega. All’improvviso la disperazione. Infila la mano nella borsa e si accorge che il portafogli è sparito.
«Ma lo spavento, fortunatamente, è durato poco – aggiunge – Mischiato tra i clienti, lungo le bancarelle, c’era del personale delle forze dell’ordine in borghese che, con grande efficienza, mi ha subito restituito il maltolto con tutto il suo contenuto e, ho saputo poi, fermato la responsabile. E dire che ci si lamenta sempre che ”non si vede mai nessuno” riferendosi proprio ai tutori dell’ordine».
Furti al mercato di Monza, la testimonianza al Cittadino: la ramanzina degli agenti in borghese, ma anche i complimenti
Tutto è bene quel che finisce bene. Ma non è mancata una piccola ramanzina: «Quando mi hanno ridato il portafogli gli agenti mi hanno sgridato perché andavo a spasso con troppi soldi – ha detto ridendo la signora – e avevano ragione».
Però l’arzilla 87enne si è presa anche una dose di complimenti per un paio di accorgimenti che tutti dovrebbero adottare per non trovarsi a fare i conti con banche da chiamare e documenti da rifare: «Innanzitutto io non tengo la carta di identità e tutti gli altri documenti nel portafogli, con i soldi – dice – Inoltre porto con me solo fac-simile, gli originali li conservo a casa, al sicuro» .