Elezioni, Letta a Monza: che cosa ha detto ai sindaci del Pd

Che cosa ha detto il segretario del Pd a Monza nell'iniziativa nazionale di domenica 18 settembre. Elezioni, il gas, l'Italia, la Lombardia.
Enrico Letta a Monza il 18 settembre
Enrico Letta a Monza il 18 settembre Fabrizio Radaelli

In piazza Roma a Monza, sotto la Parlera, simbolo del governo della città, tra il suono delle campane per la festa del “Sacro Chiodo” hanno preso la parola i sindaci di Firenze, Dario Nardella, e di Bologna Matteo Lepore, in un format di doppia intervista da due minuti hanno invitato con enfasi al voto e soprattutto a convincere gli indecisi, poi Giorgio Gori, sindaco di Bergamo con Stefano Lorusso di Torino a parlare di sanità pubblica. 

Enrico Letta a Monza il 18 settembre
Enrico Letta a Monza il 18 settembre

Accolta da un applauso e dalla solidarietà per l’alluvione che ha colpito le Marche la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, quindi Michele Pascale primo cittadino di Ravenna, Roberto Gualtieri con un video come il collega Damiano Coletta che ha vinto per la terza volta a Latina.  Voce alle donne con Stefania Bonaldi ex sindaca a Crema e Valentina Cuppo di Marzabotto (Bo). 

Infine Beppe Sala, sindaco di Milano, che nel suo intervento ha ricordato le sue origini brianzole, «vengo da Varedo», e ha scelto come parola chiave del suo intervento “umanità” e ha aggiunto che «bisogna guardare al Paese come fanno i sindaci, perché un comune è un piccolo mondo che soffre e gioisce». Infine l’appello a parlare ai giovani, ad ascoltarli «senza buffonate su Tik Tok». 

Enrico Letta a Monza: Life is life

È arrivato sulle note di “Life is life” il segretario del Pd Enrico Letta. «Sono venuto la prima volta a Monza prima del primo turno delle amministrative -ha ricordato- mi avevano detto, vai, ma a Monza perdiamo. Sono tornato prima del secondo turno e ancora una volta i pronostici davano certa la vittoria del centro destra e invece abbiamo un sindaco straordinario come Paolo Pilotto. Ora sono qui con questa fantastica squadra che conoscete, con i sindaci delle nostre città che hanno convinto, vinto e rivinto. Continuiamo a governare, parlare con le persone per fare l’Italia più bella e migliore. Questo è l’impegno che ci prendiamo». 

Letta ha affrontato la questione ambientale chiamando accanto a sé la sindaca di Ancona: «L’ambiente e la questione del cambiamento climatico è nel nostro programma dal primo minuto sempre, ci hanno preso in giro per questo, ma quante alluvioni devono venire, quanti disastri come quello della Marmolada devono ripetersi perché ci si occupi del nostro pianeta?». 

Enrico Letta a Monza il 18 settembre
Enrico Letta a Monza il 18 settembre

Poi il riferimento all’Europa, ai troppi fondi non utilizzati dall’Italia e infine il riferimento a Pontida e alla manifestazione della Lega, alla politica filo ungherese del Carroccio: «Con tutto l’affetto che ho per gli abitanti di Pontida – ha detto – oggi Pontida è una provincia ungherese, mentre Monza è la capitale di Europa. Finché ci sarà il partito del nord contro il sud non si andrà da nessuna parte e solo il PD è un grande partito nazionale che non ha bisogno di mettere il nome del proprio leader sul simbolo». 

Enrico Letta, il gas, la Lombardia, l’Italia

Poi il tetto sul prezzo del gas: «Una scelta che l’Italia deve fare prima dell’Europa contro gli speculatori». Sul finale un appello al 42% degli italiani che sono ancora indecisi che forse si asterranno e l’invito agli amministratori a parlare con loro «fate vedere la concretezza delle nostre proposte, la buona amministrazione dei nostri comuni per un’Italia più giusta». Un plauso ai sindaci di Bergamo e Brescia che hanno dato esempio di collaborazione tra città, guadagnandosi l’onore di essere entrambe città della cultura nel 2023 e già lo sguardo verso le elezioni regionali del prossimo anno «la Lombardia non può essere governata così»

«Abbiamo la straordinaria occasione di cambiare un destino dell’Italia che qualcuno vuole già scritto- ha concluso Letta- ma non c’è nessun destino che non si possa riscrivere». Infine una nota personale, la scelta di lasciare Parigi e il mondo universitario per diventare segretario del Pd: «A chi mi dice perché ho lasciato tutto per gestire questo bordello – ha chiuso Letta – dico che la politica mi ha dato solo esperienze positive. Ed essere ora segretario del Pd e fare di nome Enrico (come il più volte citato Berlinguer nda), è la più bella esperienza che sto vivendo».