L’Arma dei carabinieri celebra quest’anno il bicentenario dalla fondazione: era il 13 luglio 1814 quando il re di Sardegna Vittorio Emanuele I di Savoia istituì il corpo dei carabinieri reali. Nel palazzo dell’Arengario una mostra ricca di cimeli originali viene inaugurata sabato 15 novembre alle 17: “L’Arma dei Carabinieri, 200 anni di storia” intende ripercorrere due secoli di avvenimenti, fatti ed episodi da un punto di vista tutto particolare.
«Abbiamo rispettato dei precisi limiti temporali – spiega Vincenzo Panza, collezionista, che ha curato la mostra assieme ai carabinieri appuntati scelti, nonché amici collezionisti Fabrizio Bava e Roberto Di Tanno – dal 1814 ci fermiamo al 1946, a quando, cioè, dopo i risultati del referendum elettorale, il sovrano Umberto II, prima di lasciare il paese, scioglie i carabinieri reali dal giuramento di fedeltà che li legava alla sua persona. Da quel momento in avanti le uniformi e i copricapi perdono le cifre reali: l’esercito regio diventa esercito italiano».
Il percorso della mostra prende avvio dall’esposizione delle regie patenti istitutive del 13 luglio 1814, sistemate sotto un dipinto a olio raffigurante Vittorio Emanuele I. Una delle urne usate per la consultazione del 2 giugno è posta invece a conclusione del percorso. «Nel mezzo – prosegue Panza – l’esposizione di importanti e originali documenti a firma dei regnanti dell’epoca, seguita da una galleria che mostra l’evoluzione uniformologica nel tempo. Ci saranno anche uniformi di servizio e di rappresentanza, oltre a quelle utilizzate sui campi di battaglia e nelle imprese coloniali. E a questo proposito esporremo una rarità, un burnous: un mantello con cappuccio di foggia araba che usavano le truppe cammellate».
Sarà ricostruito l’interno di un ufficio dei carabinieri reali, oltre che una sala del trono con tanto di corazzieri, reparto destinato alla guardia degli appartamenti reali e alla scorta d’onore al sovrano. «Esponiamo anche due uniformi appartenenti a Riario Sforza, l’ultimo comandante dello squadrone dei Corazzieri – aggiunge Panza – Ogni oggetto è autentico, ma le uniformi costituiscono il materiale più toccante. I ragazzi che le hanno indossate non hanno semplicemente subito la storia: loro la storia l’hanno fatta. E a quella dei carabinieri si intreccia, indissolubilmente, la storia d’Italia». “L’Arma dei Carabinieri, 200 anni di storia” è una mostra itinerante: dopo la tappa monzese sarà allestita a Milano, al Pirellone. I cimeli esposti stati raccolti dai tre collezionisti con pazienza per anni, un weekend dopo l’altro a caccia di pezzi autentici di mercatino in mercatino. A cura del Comando dei carabinieri di Monza e dell’amministrazione comunale, rimarrà allestita in Arengario dal 16 al 23 novembre. Orari: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.