Le dimissioni di Francesca Dell’Aquila i democratici monzesi non le avevano messe nel conto.
«Non ci ha comunicato nulla – hanno spiegato martedì alcuni consiglieri comunali in una conferenza stampa – eppure era nella nostra chat. Durante la maternità e dopo la nascita della bambina nessuno l’ha abbandonata: sapeva che da marzo 2023 stiamo lavorando alla modifica del regolamento dell’aula in modo da consentire la partecipazione alle sedute da remoto: l’operazione è lunga perché intendiamo rivedere l’intero testo, non inserire un articolo ad hoc».
«Mi spiace se non siamo riusciti a rispondere in tempi rapidi alle sue aspettative – ha commentato il capogruppo Angelo Imperatori – faremo di tutto per recuperare la sua fiducia e mi auguro che rinnovi la tessera perché le sue competenze sono importanti».
Dimissioni della neomamma Dell’Aquila, il Pd: ragioni tecniche e giuridiche da valutare e analizzare
Quelle che possono essere considerate lentezze, hanno aggiunto gli esponenti del Pd, sono legate a ragioni tecniche e giuridiche: «Anche con la nuova strumentazione inaugurata lunedì – ha chiarito la presidente dell’aula Cherubina Bertola – non sarebbe possibile organizzare un singolo collegamento esterno in quanto non abbiamo il software necessario. Non è un caso se in Italia solo Torino, Genova, Vercelli e poche altre città hanno introdotto la possibilità di effettuare sedute miste».
Le cose, ha proseguito, durante l’emergenza sanitaria erano più semplici in quanto tutti erano a casa. «Un conto sono le intenzioni, un altro la pratica – ha notato l’ex assessore al personale Fabio Maggioni – quando si apporta una novità vanno analizzate tutte le possibilità per evitare» che sulle votazioni fiocchino i ricorsi al Tar.