«Non appena ci è stato segnalato il primo caso di scabbia, abbiamo coinvolto l’Ats come prevede la procedura. Da allora i minori coinvolti non sono più venuti a scuola e non si sono registrati altri episodi. Rientreranno quando un medico ne certificherà la piena guarigione».
Così Rita Troiani, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di via Stelvio, in merito ai quattro casi di scabbia riscontrati di recente nei plessi di sua competenza. I minori farebbero parte di un unico nucleo familiare. I fatti risalirebbero al 29 novembre, ma la notizia è trapelata soltanto in questi giorni per una lettera datata 11 dicembre distribuita ai genitori.
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«La scabbia si trasmette con contatto cute a cute o con indumenti o effetti tipo lenzuola – spiega la dirigente – Si diffonde più facilmente tra i più piccoli, perché il contatto fisico è più frequente e costante anche solo nel gioco. L’Ats per questa situazione ha previsto la distribuzione di un avviso ai genitori, in cui sono riportate regole e accorgimenti ben precisi».
Innanzitutto verificare se i propri figli abbiano un forte e costante prurito e delle lesioni cutanee. In tal caso bisogna rivolgersi a un medico per una diagnosi. In presenza di scabbia viene prescritta una cura, sostanzialmente pomate. Bisogna poi bonificare gli ambienti. Lenzuola, biancheria, asciugamani devono essere lavati in lavatrice ad una temperatura non inferiore ai 60 gradi. Vestiario, materassi o oggetti non lavabili in lavatrice possono essere esposti all’aria o imbustati con isolamento ambientale per 3-4 giorni.
Il caso dell’Istituto comprensivo è stato sollevato via Facebook dal consigliere comunale della Lega Nord Marina Romanò: «Questa amministrazione minimizza e fa spallucce. Poiché si tratta di una patologia legata alla mancanza d’igiene, chiediamo un intervento straordinario di bonifica dei locali dei plessi interessati, com’è avvenuto in comuni vicini».
Pietro Nicolaci assessore all’istruzione: «L’operatività spetta alla scuola, che ha subito avviato le procedure del caso». La dirigente Troiani: «Spiace che un consigliere comunale su temi così delicati, dove sono coinvolti dei minori, scriva un post su Facebook invece di rivolgersi direttamente alla scuola. Sulla bonifica il personale scolastico procede ogni giorno alla pulizia dei locali con la candeggina».