Il fuoco e le fiamme annunciate dall’opposizione nelle scorse settimane non si sono viste: nel dibattito in consiglio comunale sulla cacciata di Giada Turato dalla giunta si sono scorte ben poche scintille. Che i toni non sarebbero stati roventi lo si è capito subito, di fronte ai posti per il pubblico vuoti: gli spettatori, tra cui nessun esponente del centrodestra, si sono contati sulle dita di una mano.
Caso Turato a Monza, l’opposizione punge senza scintille: l’ex sindaco Allevi
L’opposizione, che per due anni ha criticato aspramente la ex amministratrice, ha puntato il dito soprattutto sul passaggio del comunicato in cui ha affermato di essersi rifiutata di fare qualcosa che avrebbe danneggiato la città.
«Sono parole gravi – ha commentato Dario Allevi prima dell’intervento finale di Paolo Pilotto – sapevamo del malessere di una parte della giunta ma pensavo che il sindaco, che stasera ha recitato il mea culpa, avrebbe alleggerito le super deleghe all’assessora che non meritava un trattamento del genere».
Caso Turato a Monza, l’opposizione punge senza scintille: risposte su pums e rifiuti
«La rimozione accompagnata dal riconoscimento dell’impegno e della professionalità – ha incalzato il leghista Simone Villa – ricorda quei film in cui i protagonisti si dicono “ti lascio perché ti amo troppo”. Ora non vorrei che si perdesse di vista l’oggetto su cui aspettiamo le risposte: il pums e i rifiuti. Faccio fatica a riconoscere l’onore delle armi alla Turato, ma la responsabilità non è solo sua».
Caso Turato a Monza, l’opposizione punge senza scintille: donne non tutelate
Il centrosinistra, secondo Marco Monguzzi di Fratelli d’Italia, non tutelerebbe i diritti delle donne in quanto dopo le dimissioni di Francesca Dell’Aquila, che ha lasciato l’aula per l’impossibilità di seguire le sedute da remoto durante il periodo di allattamento, ha silurato la Turato. «Anche i muri parlano – ha tuonato – e raccontano che era disponibile a cedere» una parte delle responsabilità. «In città – ha aggiunto – si dice che Pilotto è una brava persona, ma non è il vero sindaco operativo».
Caso Turato a Monza, l’opposizione punge senza scintille: problemi non risolti
«La revoca non risolve i problemi – ha dichiarato Paolo Piffer di Civicamente – mi preoccupa leggere che il Pd vuole nell’amministrazione una sua tesserata: mi sarebbe piaciuto sentire che la vuole competente».
Il tema è «tutto politico» per il capogruppo di FdI Andrea Arbizzoni convinto che i problemi potranno essere risolti solo cambiando l’approccio: «Dove eravamo rimasti?» ha domandato citando Enzo Tortora.
Il forzista Massimiliano Longo, dopo aver espresso la propria solidarietà alla ex assessora, ha riconosciuto «il suo carattere difficile e la mancanza di senso istituzionale di fronte ai cittadin. Monza è ancora sporca e al buio – ha attaccato – non può più aspettare».
Caso Turato a Monza, l’opposizione punge senza scintille: «Cos’è successo tra luglio e agosto?»
Per l’azzurro Pierfranco Maffè la defenestrazione non sarebbe il frutto di una verifica di metà mandato: «È avvenuta a poco più di due anni dalla nomina – ha ricordato – e quando un anno fa Italia Viva è uscita dalla maggioranza» dopo avere chiesto la sua cacciata «il centrosinistra ha detto che non c’era alcun problema. Vorremmo sapere cosa è successo tra luglio e agosto».
«Sembra un film di Woody Allen – ha ironizzato Stefano Galbiati della lista Allevi – la Turato ha fatto un ottimo lavoro ma è stata silurata e non si sa perché. Mi auguro che le sue deleghe vengano distribuite tra più assessori e che la sua sostituta sia competente».