Il tribunale ha dato ancora ragione all’amministrazione di Caponago: la Vitali spa dovrà versare alle casse comunali 788 mila euro di multa per lo scavo “non autorizzato”.
Si arricchisce di un nuovo capitolo la spinosa questione che da anni vede contrapporsi il comune di Caponago alla società Vitali Spa per questioni inerenti agli scavi in località Cascina Bertagna. A far balzare nuovamente la vicenda agli onori della cronaca, settimana scorsa, il sindaco Monica Buzzini che ha comunicato la decisione presa dalla Corte d’appello. I giudici hanno di fatto confermato la sentenza di primo grado, che costringeva la società al pagamento di una salatissima multa che il Comune di Caponago ha presentato alla società nella prima metà del 2013, «a titolo di sanzione amministrativa per aver effettuato attività di escavazione non autorizzata».
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Ovvero per aver iniziato a scavare nella cava “Ateg36” prima di aver ottenuto le debite autorizzazioni provinciali (passaggio successivo alla definizione dell’ambito di escavazione da parte della Regione, e necessario per far partire le ruspe).
«Sono soddisfatta – è il commento affidato alla propria pagina social istituzionale da primo cittadino caponaghese – in quanto dimostriamo ogni volta, perché questa non è la prima, che i nostri atti nei confronti della ditta Vitali Spa sono elevati su questioni concrete ed in base a regole che non vengono rispettate».
La società ora – salvo eventuale ricorso in Cassazione – sarà costretta a pagare la salatissima multa oltre alle spese legali.
Ma a premere al sindaco sono soprattutto le questioni di principio: «La cosa che mi preme sottolineare non è tanto la cifra che potrà entrare nelle casse comunali e che, quindi, per tutti i cittadini e questo è sicuramente importante – ha proseguito – ma quello che cerco di spiegare all’azienda da sempre è che il lavoro delle aziende sul nostro territorio è molto importante e qualificante, ma deve essere eseguito e portato avanti nelle regole, regole che devono essere seguite che si sia piccoli imprenditori o che si sia grandi gruppi. Noi continuiamo con tenacia e professionalità – soprattutto dei nostri uffici che ringrazio per l’importante impegno – la nostra azione di controllo e verifica, che è davvero molto pesante e faticosa, ma che proseguiamo con determinazione, una determinazione dovuta a tutti i cittadini».
Nel duello legale tra la società e l’amministrazione rimane ancora aperta la questione del ritombamento della cava (cioè chiusura della voragine, ndr) di prestito. Scade infatti il 31 l’ultima proroga concessa alla società dalla Regione per portare a termine i lavori: «Spero che l’azienda rispetti le tempistiche – ha chiuso il sindaco – noi controlleremo che venga rispettato l’obbligo, se così non fosse prenderemo provvedimenti».