«Devi venire a vedere la nostra cooperativa – gli ha detto di persona, mentre il pontefice lo abbracciava e gli teneva le spalle, aggiungendo rapito dall’emozione numerosi altri inviti – potresti venire a casa per un piatto di lasagne, venire a Binzago, per officiare messa assieme a don Romeo, io sono chierichetto». Così Bruno, giovane disabile cesanese, sull’onda dell’entusiasmo, ha invitato il Pontefice (nella FotoFelici il dialogo tra i due).
Bruno stava in prima fila, tra le persone costrette in carrozzina; dovrebbe stare due file più indietro, assieme al resto della onlus Il Seme in cui trascorre parte delle sue giornate, in rappresentanza della quale è arrivato a Roma per l’udienza con il Santo Padre riservata a ConfCooperative. Una giornata densa di emozioni e molto particolare, che ha avuto per protagonista inatteso anche un sempre sorridente volto cesanese, quello di Bruno appunto, immortalato in moltissime foto perchè ha letteralmente “bloccato” il pontefice nel corso degli spazi da lui dedicati ai saluti.
Papa Francesco si era appena soffermato nel sottolineare quanto la cooperazione sociale sia fondamentale, gli effetti positivi che ha sulla comunità, quanto sia importante vigilare affinchè non venga tradito il principio di mutualità che sta alla base di ogni cooperativa sociale. Aveva terminato il suo discorso, ascoltato la parole dei “testimoni” scelti da ConfCooperative, si era finalmente concesso alla folla, oltre 7mila persone arrivate da tutta Italia.Tra queste, Bruno ha saputo conquistarlo tanto da fermarlo, farsi abbracciare e parlare con lui.
Una folta rappresentanza della Cooperativa onlus Il Seme, circa venti persone tra operatori, educatori, volontari, genitori e naturalmente ragazzi disabili, ha di recente potuto ascoltare dal vivo e vedere da vicino il pontefice.
«Papa Francesco, come ormai abbiamo compreso tutti è solito fare, si è dilungato moltissimo nei saluti, prima e dopo l’udienza, ha parlato con chi gli si è avvicinato, non si è risparmiato – spiega Marianna Gagliostro, responsabile di servizio che ha accompagnato il ragazzo cesanese – il nostro Bruno ha attirato la sua attenzione, lo ha fermato, non voleva più lasciarlo andare, lo ha tempestato di domande e richieste». Un’emozione che il giovane, 21 anni appena compiuti, serberà per sempre. «E’ un ragazzo incredibile, di un entusiasmo contagioso – racconta Marianna – un nostro volontario è riuscito a “piantonare” la terza fila, già una cosa di per sé incredibile, ma non c’è stato verso di tenerlo lontano da un posto in prima linea, il settore riservato a chi è in carrozzina». Queste cooperative e questi ragazzi sono il vero antidoto alla logica dello scarto che troppo spesso caratterizza la società odierna. I gesti di papa Francesco, il suo abbraccio, le sue mani sulle spalle di un giovane cesanese sono un pugno in faccia a questa logica.