Sono solo canzonette. Probabilmente non diventeranno un tormentone di quelli che passano di continuo per la radio ma «Brugherio multerio, città delle sanzioni» rischia di diventare un ritornello fortunato. Almeno in città, dove da qualche giorno sta letteralmente rimbalzando di cellulare in cellulare e girando su whatsapp. Qualcuno, per nulla contento dell’operato della giunta Assi ha messo in musica le proprie critiche e le ha “cantate” all’amministrazione comunale: almeno quattro brevi brani – per il momento – forse realizzati con lo zampino dell’intelligenza artificiale, almeno a giudicare dalla qualità del sonoro, toccano i nervi scoperti del centrodestra e, in modo mai violento, invitano i brugheresi a riprendersi la città alle prossime elezioni.
Brugherio: l’anonimo che le canta al sindaco, le accuse alla giunta
Sull’immaginario palco gli autori invocano la partecipazione e la riapertura delle consulte, puntano il dito contro i rincari delle mense scolastiche, contro «le repressioni dove cementificò anche Berlusconi», accusano la giunta di denigrare le opposizioni e non ascoltare i cittadini mentre il cavallo di battaglia che nel 2023 ha contribuito alla vittoria di Roberto Assi rischia di trasformarsi in un boomerang: «Brugherio – sospira il cantante-oppositore – hanno usato i t-red per infinocchiarti» per poi macinare multe con «gli autovelox non omologati». E, in un altro brano, l’incitamento alla ribellione è un piccolo capolavoro di ironia: «Cittadino, bevi Sprite in lattina al parco Miglio dopo le 18 e se passa uno sbirro gridagli me ne fotto» in cui è più che palese il riferimento alla multa appioppata fa a un ragazzino che ha violato il regolamento di polizia urbana firmato dalla giunta.
Brugherio: l’anonimo che le canta al sindaco, non ci sono indizi
Tra i responsabili di “Brugherio multerio” viene indicata Mariele Benzi, la regina dalle molteplici deleghe, mentre «il sindaco è sempre in secondo piano e la Lega sta sparendo».
L’autore dei testi rimane sconosciuto anche se qualche ipotesi su chi possa essere gira. Non è, comunque, la prima volta che il malcontento alimenta la vena artistica: anche Marco Troiano era finito al centro di una canzone satirica.