Besana ricorda la figura di Monsignor Giovanni Corti, primo prevosto di Besana in Brianza e vescovo di Mantova, nel 150esimo anno dalla morte.
Si inizia mercoledì 12 dicembre, ore 21 in Basilica, con la Missa Defenctorum celebrata dal prevosto don Mauro Malighetti nella forma del messale e nelle lingua (il latino) in cui sarebbe stata celebrata nel 1868; sarà animata dalle musiche di Mozart, Bach e del Gregoriano antico interpretate dai cori Santa Croce della Basilica di Besana, Formae Cantores di Besana, Canticum Novum di Renate e Schola Cantorum Preda di Verano (accompagnati dall’orchestra Brianzaclassica).
«La scelta di proporre anche brani in gregoriano, e in particolare il Dies Irae, riconosce a questa particolare forma espressiva, nata come preghiera, la sua dignità artistica», commenta il direttore della corale Santa Croce, Angelo Morellini, affiancato da Fabiano Brioschi.
Il secondo appuntamento è giovedì 13, ore 20.45 sempre in Basilica: l’avvocato Bruno Arrigoni presenterà la figura di “Giovanni Corti primo Prevosto”. Sabato 15 dicembre alle 17 verrà celebrata una messa da monsignor Roberto Busti, vescovo emerito di Mantova che – proprio tramite la figura di Monsignor Corti – vive un legame strettissimo con la comunità brianzola. «Significativa la scelta di commemorare Corti, nel 150esimo dalla morte, in concomitanza a Besana e a Mantova, dove si terrà un importante convegno» evidenza don Mauro.
«Cercare le proprie radici è importante a livello religioso e civile – dice il sindaco Sergio Gianni Cazzaniga – In particolare a Besana dove questi due aspetti hanno sempre interagito». Tanto che «come Comune diamo anche un contributo economico, inserendo questi eventi nel calendario delle iniziative culturali», afferma l’assessore Luciano Beretta.
Giovanni Corti fu eletto parroco di Besana nel 1828; nel 1833 commissionò importanti lavori di ampliamento della chiesa dei Santi Marcellino ed Erasmo (attuale basilica) e, pochi anni dopo, l’allargamento della vicina piazza. Dopo la soppressione della Pieve di Agliate (nel 1838) e la nascita delle Pievi di Besana e Carate (Corti fu chiamato suddividere le parrocchie e usò il Lambro come linea distintiva), divenne prevosto di Besana. La sua nomina a vescovo di Mantova arrivò nel 1847. Tra gli altri episodi che caratterizzano la sua storia, quello del rifiuto di sconsacrare don Giovanni Grioli, il primo dei martiri di Belfiore; la sua nomina a Senatore del Regno; la celebrazione delle nozze di Umberto I e Margherita di Savoia.