Bagno di folla a Seregno per Matteo Salvini. Ad una settimana esatta dai ballottaggi delle amministrative, che ancora vedono cinque situazioni aperte nel cuore della Brianza, il leader della Lega, nonché vicepremier e ministro dell’Interno, è stato accolto a Seregno da una piazza Segni gremita. Qui, sul palco, ha salutato i candidati del centrodestra ancora in gioco – Eugenio Pizzigallo a Nova Milanese (contro Fabrizio Pagani), Luca Allievi a Seveso (contro il sindaco uscente Paolo Butti), Massimiliano Balconi a Brugherio (contro il sindaco uscente Marco Troiano) e Luca Veggian a Carate Brianza (contro il sindaco uscente Francesco Paoletti) – e ha spronato la popolazione a votarli. In modo particolare, la sua attenzione è caduta su Seregno, dove Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno puntato su Ilaria Cerqua (al ballottaggio contro Alberto Rossi) e dove, secondo Salvini, «non servono moschee o simili, ma serve più lavoro ed attenzione, per aumentare la bellezza di questa città».
Il focus del suo intervento ha poi spaziato a trecentosessanta gradi, abbracciando inevitabilmente anche le tematiche proprie delle prime settimane di lavoro del governo nazionale, presieduto da Giuseppe Conte.
«Il paese non è più occupato e servo – ha commentato – Oggi la Spagna sta per accogliere una nave con 629 profughi, ma spero che ne accolga altri 66mila 629: noi non ci offendiamo. Anzi, se dopo arrivassero i francesi, i portoghesi ed i maltesi, noi saremmo le persone più felici del mondo…. Io ho l’orgoglio di aver mantenuto l’impegno di istituire un ministro ai disabili ed alla famiglia, che possa difendere i diritti dei cittadini disabili, che da sempre sono dimenticati».
Salvini ha quindi chiuso con un saluto ironico ai suoi avversari di sempre, citando tra gli altri Gad Lerner, Roberto Saviano e Mario Balotelli, prima di riservarsi un giro lungo le transenne che delimitavano l’area per il pubblico da quella per il palco, per stringere le mani e scattare selfie con i suoi sostenitori.