Potrebbe andare presto sotto i ferri il cimitero di Arcore. La giunta di Maurizio Bono ha deciso di affidare a un professionista la progettazione di un intervento per le verifiche strutturali e il rinforzo delle solette del corpo loculi, lo stesso dove sei mesi fa si erano verificati preoccupanti distacchi, fortunatamente senza causare danni alle persone di passaggio.

Arcore: dopo i crolli di novembre, l’assessore ai Lavori pubblici
«Stiamo pensando a una riqualificazione complessiva di tutta quella porzione di cimitero – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco, Lorenzo Belotti – si tratta di un lavoro complesso per questo iniziamo con l’affidare l’incarico a un tecnico per le verifiche strutturali con rinforzo delle solette del corpo loculi. Per ora quindi non è possibile stabilire né i tempi di intervento né i costi per la riqualificazione delle solette. È certo però che dovremo intervenire anche su altre porzioni del cimitero come la copertura nella zona dell’ascensore. Per quanto è successo a novembre avremmo potuto intervenire immediatamente con la posa di un nuovo soffitto ma non sarebbe stato un lavoro lungimirante perché non avrebbe tenuto in considerazione lo stato di degrado della struttura».
Dopo i distacchi dello scorso novembre, l’amministrazione aveva provveduto a mettere in sicurezza l’intera area dei colombari. Le transenne e i nastri di sicurezza rimangono ancora visibili. Il cimitero nel suo complesso avrebbe però bisogno di un ripensamento generale: «Stiamo valutando altri interventi più complessi ma per ora è ancora prematuro parlarne».
Quello che è certo è che il contratto della cooperativa che ha attualmente in gestione la manutenzione ordinaria del campo santo è in scadenza a fine giugno, ed è probabile che sarà quella l’occasione per l’amministrazione comunale di rivedere gli incarichi e le richieste alla luce del nuovo contratto.

Arcore: dopo i crolli di novembre, ancora lo slalom tra transenne e accessi vietati
Al momento gli arcoresi che frequentano il cimitero cittadino devono ancora fare lo slalom tra transenne e accessi vietati, posizionati dai vigili del fuoco subito dopo il distacco di parte dell’intonaco del soffitto dei colombari. Un incidente causato dai fenomeni di corrosione e dalla prolungata infiltrazione di acqua piovana proveniente dal pavimento del piano ammezzato, che costituisce il soffitto del piano seminterrato. Proprio gli accertamenti all’indomani del distacco della soletta avevano evidenziato fenomeni di corrosione ai ferri di armatura e anche l’assenza dello strato impermeabilizzante sotto il pavimento a protezione del solaio.
Giorgio Radaelli, l’ingegnere incaricato dal Comune di effettuare le verifiche preliminari e valutare il piano di interventi, sarà chiamato a verificare anche la portanza dei solai la cui costruzione risale anch’essa, come il resto del campo santo, ai primi anni Sessanta.