Acqua rigorosamente sotto i 5 gradi o Enzo Favoino non si tuffa: è il campione di Winter Swimming

Sevesino, classe 1968,ha vinto la medaglia di bronzo in Slovenia: "Ma con gli inverni sempre più caldi è difficile trovare un posto dove nuotare"
Enzo Favoino

C’è chi puccia il piedino anche in piena estate in Sicilia o Sardegna per sentire se l’acqua è abbastanza tiepida prima di fare un tuffetto e poi c’è lui, Enzo Favoino, che nuota per un chilometro in un lago ghiacciato, in inverno, per vincere la medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo di Winter Swimming, nuoto in acque gelide. Sevesino doc, anche se da qualche tempo non risiede più in città, arrivato a quasi sessant’anni (è classe 1964) ancora si tuffa in queste imprese che hanno qualcosa di mitico oltre che di impavido. Rigorosamente senza protezioni. Siamo a Bled, in Slovenia, alla fine del mese di gennaio.

Enzo Favoino

Il sevesino Enzo Favoino terzo ai mondiali di Winter Swimming

La distanza da percorrere sono i mille metri, una delle più lunghe di tutte le competizioni del genere, l’acqua dev’essere rigorosamente sotto i 5 gradi. «Diciamo che è abbastanza fredda», racconta, «anche se ultimamente, a causa del cambiamento climatico e di inverni sempre più caldi, è diventato piuttosto difficile trovare posti dove nuotare. Io faccio parte di un gruppo che pratica a Montorfano e c’è anche un altro sevesino, Luciano Santambrogio. A Bled è stata una gara speciale, in un posto speciale, poi il giorno dopo per festeggiare mi sono regalato una bella nuotata in po’ più in alto in montagna».

Il sevesino Favoino ha nuotato anche il Miglio per ben due volte

Faovino è uno dei maggiori interpreti della specialità, uno dei soli due ad aver nuotato in Italia il Miglio, lunghezza mitologica. E l’ha fatto per ben due volte. Questo terzo posto ai Mondiali arriva comunque all’interno di una spedizione abbastanza fruttuosa per tutta la rappresentativa italiana, un gruppo affiatato che sta cercando in ogni modo di farsi notare dalla Fin, la Federazione Italiana Nuoto, per provare a proporre la specialità alle olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. «Sarebbe un sogno che si realizza, non perché io pensi di partecipare, ma per tutto il movimento. È in crescita sia in Italia che nel Mondo, basterebbe vedere il parco partenti alle gare, sempre molto variegato».

Il sevesino Favoino in prima linea anche per sensibilizzare su temi ambientali

E poi non è solo sport: «All’interno di questi eventi cerchiamo sempre di sensibilizzare il pubblico sui temi ambientali. Io poi lo faccio di lavoro, sono un manager in progetti di recupero delle plastiche. Attualmente la dispersione media è di 10milioni di tonnellate all’anno e sarebbe triplicato entro il 2040 se non fossero cambiati i sistemi di consumo. È il momento di fare qualcosa».