Accuse di estorsione a due ristoratori siciliani con metodo mafioso, arrestato dai carabinieri a Carate

L'uomo farebbe parte di un sodalizio criminale appartenente a un clan mafioso accusato di aver estorto denaro a due ristoratori in Sicilia
Una pattuglia dei carabinieri
Una pattuglia dei carabinieri

Un 68enne è stato raggiunto e arrestato dai carabinieri della locale stazione dell’Arma a casa del figlio, a Carate Brianza: si tratta di una delle cinque persone che sono state raggiunte da un’ordinanza di misura cautelare del Gip del tribunale di Catania, eseguita dai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia. Farebbero parte di un sodalizio criminale che operava in Sicilia, a Vittoria (Ragusa), e sono “gravemente indiziati” del reato di “estorsione continuata in concorso, aggravata anche dal metodo e dalla finalità di agevolazione mafiose, ai danni del titolare di un’attività di ristorazione della frazione di Scoglitti“.

Arrestato dai carabinieri a Carate, era a casa del figlio

Dalle indagini, avviate ad agosto del 2020, dopo una denuncia dei proprietari della attività, sarebbe emerso che i cinque indagati, tutti già noti alle forze dell’ordine, “sfruttando la capacità di intimidazione derivante dalla loro appartenenza al clan mafioso “Ventura”, circostanza ben nota alle vittimeavrebbero richiesto, in più occasioni, dal 2014, ai titolari del ristorante il pagamento di alcune somme di denaro minacciando, in caso contrario, di danneggiare l’esercizio commerciale, persino di incendiarlo. I due ristoratori sarebbero stati costretti nel tempo a pagare oltre 4mila euro.