A Monza è una proposta, Milano sì alla “città 30” dal 2024. Ma accelerano le polemiche

A Monza è una proposta per un "maxi quartiere" a velocità ridotta, Milano ha approvato ordine del giorno per i 30 km orari in tutta la città dal 2024.
Zona 30
Monza Zona 30 Fabrizio Radaelli

A Monza è una proposta di Fiab per un “maxi quartiere” a velocità ridotta, in Brianza sono “zone 30” localizzate. Il consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno della maggioranza per istituire dal 2024 il limite di 30 km orari in tutta la città, tranne alcune strade selezionate a grande scorrimento. Un progetto che la allineerebbe ad altre città italiane (Bologna da giugno 2023) e molte europee: “Città 30” sono già Parigi e Bruxelles, lo stanno diventando Graz, Grenoble, Helsinki, Valencia, Zurigo, Lilla, Bilbao.

A Monza è una proposta, Milano sarà “città 30”: le statistiche

L’obiettivo è ridurre gli incidenti stradali e aumentare la sicurezza per diminuire soprattutto quelli mortali. In questo modo è stata presentata anche la proposta monzese. Ma il primo risultato, immediato, sono state le polemiche: la misura viabilistica ha subito fatto alzare la voce ad Aci e Lega, come già nel caso recente dei divieti d’accesso in Area B.

L’impatto tra un’automobile che viaggia a 50 chilometri orari e un pedone o un ciclista è quasi sempre fatale per l’utente leggero della strada, e al contrario l’impatto a 30 chilometri non è quasi mai letale e offre ampie rassicurazioni sulla minore gravità delle conseguenze“, ha spiegato il consigliere Marco Mazzei della Lista Sala che ha proposto l’ordine del giorno.
Nelle città poi, secondo dati Aci-Istat, riportati nell’ordine del giorno, avvengono oltre il 70% degli incidenti in Italia e tra le prime cause in assoluto c’è proprio l’eccesso di velocità con conseguenze mortali nel 43,9% dei casi e provocando feriti (69,7%).

A Monza è una proposta, Milano sarà “città 30”: Aci contraria

“L’ennesima scelta demagogica che certamente produce riscontri mediatici immediati ma che nel medio e lungo periodo non garantirà alcun beneficio per la città e i cittadini. Proprio come avvenuto per Area B e C e per la politica della sosta. I dati più recenti ci dicono infatti che a Milano e nell’area metropolitana la qualità dell’aria non migliora, anzi l’esatto contrario”, ha commentato il presidente di Automobile Club Milano Geronimo La Russa.

E ancora: “La Milano che cresce ed è sempre più apprezzata sia in termini economici-produttivi, sia come attrattività turistico-imprenditoriale, sul tema della mobilità fa come i gamberi marciando in direzione opposta al progresso e arroccandosi in posizioni che anche con l’ambientalismo, quello vero, e la sicurezza stradale hanno poco a che fare. Infatti se introdurre i limiti davanti alle scuole e in alcune vie di quartiere è sensato, estenderli a tutta la città è una follia. Mi auguro che l’approvazione di questo ordine del giorno rimanga solo una boutade ideologica e che alla fine prevalga il buon senso. Un provvedimento del genere non diminuirà la circolazione dei veicoli e l’inquinamento ma complicherà e rallenterà la vita della città“.

A Monza è una proposta, Milano sarà “città 30”: il tweet di Salvini

Sulla stessa onda anche Matteo Salvini: “Ricordo al sindaco e al Pd che a Milano la gente vorrebbe anche lavorare” ha scritto su Twitter il ministro leghista.