Monza: presentata a Triante la maxi “zona 30” di Fiab

Presentato a Triante il progetto di mobilità partecipata promosso da Fiab Monza in bici: la maxi zona 30 in più quartieri.
Presentazione progetto zona 30 Triante
Presentazione progetto zona 30 Triante

Si è svolta al centro civico di Triante, a Monza, la presentazione del progetto di mobilità partecipata promosso da Fiab Monza in bici. Un’assemblea pubblica per presentare la proposta dell’istituzione, in via sperimentale, di zone 30 all’interno del territorio dei quartieri Triante, San Giuseppe e San Carlo, scelti come laboratorio per l’iniziativa pilota.

Monza: presentata a Triante la maxi “zona 30” di Fiab, Massimo Benetti e i dati degli incidenti

Ad aprire l’assemblea pubblica è stato Massimo Benetti, del direttivo Fiab Monza in bici, che ha cominciato il suo intervento con i numeri, in calo ma ancora preoccupanti, degli incidenti capitati sulle strade di Monza negli ultimi vent’anni, con 122 decessi dal 1998 al 2018, di cui 28 ciclisti.

«La soluzione per fermare questa strage sono le zone 30 – ha spiegato – Non bastano solo i cartelli e la segnaletica ma occorre realizzare anche piccoli interventi strutturali per limitare la velocità delle auto che è la causa della maggior parte degli incidenti».

Presentazione progetto zona 30 Triante
Presentazione progetto zona 30 Triante

Monza: presentata a Triante la maxi “zona 30” di Fiab, le ipotesi sottoposte al Comune

Tante le ipotesi avanzate dal progetto firmato Fiab Monza in bici, e già sottoposto all’attenzione dell’amministrazione e dell’assessore alla Mobilità Giada Turato, presente all’assemblea insieme all’assessore alla Partecipazione, Andreina Fumagalli. La prima iniziativa da mettere in campo per avviare la sperimentazione proposta da Fiab è il restringimento delle carreggiate ritenute più pericolose, utilizzando il new jersey soprattutto in concomitanza con i tratti stradali dove non sono presenti le strisce pedonali. Poi si potrebbero utilizzare rialzi dell’asfalto, le chicane, i cuscini berlinesi, approvati dal Ministero solo negli ultimi quattro mesi ma già adottati da diversi Comuni in Italia. Il restringimento delle carreggiate si ottiene anche con la posa di fioriere o di salvagenti in cemento alternati. «L’intenzione oltre a far rallentare le macchine è quella di togliere dalla strada il maggior numero di auto: disincentivare l’utilizzo del mezzo privato è tra i primi obiettivi da perseguire», ha aggiunto Benetti.

Monza: presentata a Triante la maxi “zona 30” di Fiab, la sperimentazione

La proposta avanzata da Fiab Monza in bici all’amministrazione è quella di avviare una sperimentazione proprio sul territorio delimitato dai quartieri Triante, San Giuseppe e San Carlo, dove sono stati individuati una trentina di punti sensibili tra scuole, chiese, parchi e centri sportivi.

Un’idea che piace all’assessore Turato che però non ha nascosto alcune difficoltà nell’attuare il progetto. «Difficoltà di carattere economico ma anche tecnico. Il settore mobilità del Comune di Monza è carente da anni. Da quando ci siamo insediati abbiamo iniziato a svecchiare la struttura del personale ma è complicato perché Monza è una città ancora autocentrica. Occorre ripartire dalla figura del mobility manager rinnovando la struttura del settore».

Presentazione progetto zona 30 Triante
Presentazione progetto zona 30 Triante

Monza: presentata a Triante la maxi “zona 30” di Fiab, gli obiettivi dell’amministrazione

Tra gli obiettivi dell’amministrazione c’è sicuramente la connessione dei tronconi di ciclabili ma non solo. «Dal 2025 assisteremo alla digitalizzazione della rete ferroviaria e al rinnovo del parco mezzi con bus elettrici. Significa che la stessa stazione è destinata a cambiare volto per diventare un hub della mobilità sostenibile. Si tratta di interventi molto complessi e su ampia scala. Progetti concatenati a cui si aggiunge l’arrivo della metropolitana».

Tra le iniziative del Comune anche la costituzione di un tavolo di lavoro dedicato alle ciclabili insieme alle associazioni che potranno integrare e accompagnare i tecnici. «Sarà il nostro impegno dal prossimo gennaio».