A Lesmo l’ultimo saluto a Angelo Viganò: «Avevi la grande capacità di donarti»

Chiesa dell’Annunciazione di Peregallo gremita lunedì 8 novembre per i funerali dello storico presidente e fondatore della associazione sportiva Raselp e instancabile volontario della parrocchia e dell’oratorio.
Lesmo funerale Angelo Viganò
Lesmo funerale Angelo Viganò Michele Boni

La chiesa dell’Annunciazione di Peregallo di Lesmo era gremita come non mai, lunedì pomeriggio 8 novembre, per l’ultimo saluto ad Angelo Viganò. Lo storico presidente e fondatore della associazione sportiva Raselp e instancabile volontario della parrocchia e dell’oratorio si è spento a 76 anni nei giorni scorsi a seguito una lunga battaglia contro una malattia. In tanti hanno voluto stringersi intorno al feretro, portato a spalla dai giocatori della Raselp.

«Angelo aveva quella grande capacità di sapersi donare al prossimo – ha detto durante l’omelia il parroco don Mauro Viganò -. Aveva dentro di sé quella tenacia e determinazione che sintetizzava in dialetto con la frase “ghe pensi mi” e quando chiedeva qualcosa era difficile dirgli di no. Aveva una grande fiducia nel Signore al quale si affidava da sempre».

A Lesmo l’ultimo saluto a Angelo Viganò: «Avevi la grande capacità di donarti»
Angelo Viganò

Alla cerimonia hanno preso parte anche il sindaco di Lesmo Roberto Antonioli e l’assessore Giuseppe Adamino. Prima delle esequie è stata letta da Rodrigo Ferrario una lunga lettera di saluto della Raselp. « Siamo qui in tanti, nella tua chiesa e nel tuo oratorio, che con tanta gioia e disponibilità hai contribuito, per quasi 50 anni, ad edificare e rendere più bello e accogliente, giorno dopo giorno – ha detto Ferrario – . Siamo qui in tanti per dirti grazie del tuo impegno gratuito per la parrocchia e per il gruppo sportivo Raselp, che hai contribuito a fondare con Luigino e Francesco e che hai guidato in tutti questi anni. Lasci un grande vuoto, ma anche una importante testimonianza di fede: quanto è bello spendersi per il prossimo, organizzare eventi, far divertire la gente e mettersi al servizio degli altri. Ciao Angelo, certi che non è un addio, ma un semplice arrivederci».