A Besana l’addio a “Giambo” Giambelli, una vita spesa per il ciclismo

In basilica a Besana in Brianza, l’ultimo saluto a Gianluigi “Giambo” Giambelli, una vita per il ciclismo. Prima corridore, poi direttore sportivo, è morto alla fine della scorsa settimana. Aveva iniziato a correre ad Arcore, poi aveva diretto Zoccorinese, Salus Seregno e Mobili Lissone.
BESANA il funerale di Gianluigi Giambelli
BESANA il funerale di Gianluigi Giambelli Alessandra Botto Rossa

Lunedì mattina, in basilica a Besana in Brianza, l’ultimo saluto a Gianluigi “Giambo” Giambelli, una vita per il ciclismo. Prima corridore, poi direttore sportivo, sapeva farsi amare ed apprezzare da tutti per il suo animo buono.

È morto venerdì scorso, a 81 anni, agli istituti clinici Zucchi di Carate dove era ricoverato. Ai funerali, con i tanti volti della Federazione ciclistica italiana e i direttori di tante corse nazionali e internazionali, molti ciclisti di cui, negli anni, il Giambo era stato fratello, padre, nonno. Lui, che di Coppi era un grandissimo tifoso, è stato salutato proprio nel giorno dell’anniversario della morte del campionissimo.

Don Fabrizio Vismara era stato nella sua casa-museo tutta coppe, trofei e maglie, due mesi fa, per la benedizione natalizia: «Quel giorno – ha raccontato dal pulpito – ho conosciuto un uomo che è stato animato da una grande passione per lo sport e per la bicicletta. Un uomo che si è speso con dedizione per tanti atleti, e che aveva un cuore che batteva per un ideale».

Nei suoi 60 anni per il ciclismo, il Giambo ha diretto squadre come Zoccorinese, Salus Seregno e Mobili Lissone. Sulla bara la maglia da competizione del Palazzago, la sua ultima famiglia.

«Ci mancherà – così Olivano Locatelli, il direttore sportivo che lo ha avuto al fianco per gli ultimi sedici anni – per la sua bontà, il suo altruismo, la sua simpatia. Sorriso sulle labbra, era sempre pronto a dare un aiuto a tutti. Una persona stupenda, impossibile non volergli bene».

Con tutte le squadre dove è stato ha vinto corse a tappe, campionati nazionali e mondiali, e ha visto centinaia di corridori diventare professionisti. Giambelli inizia a correre nel 1951, da allievo, alla Brianzola di Arcore. Due anni dopo è nella neonata Zoccorinese di Vergo Zoccorino, dove resta fino al 1963 con una breve parentesi alla Salus Seregno.

Dopo una pausa tra il 1964 e il 1973, in cui si dedica al lavoro (aveva una piccola azienda di lavorazione della pelle), nel 1974 torna nel mondo del ciclismo, collaborando con la Zoccorinese, e nel 1976 ottiene la sua prima tessera da direttore sportivo. Nel 1984 fonda la Torpado Garelli e per tre stagioni ne è direttore sportivo, massaggiatore, meccanico e factotum. Nel 1987 passa alla Mobili Lissone e qui resta fino alla stagione 1990. Passa al Velo Club Mendrisio e poi alla Vini Caldirola. Nei primi anni Duemila è alla Zoccorinese Vellutex Palazzago nata dalla fusione delle due squadre lombarde, e dal 2003 in poi si spende con dedizione per la Palazzago.