Monza, la Bicocca progetta una serra per il Paese Ritrovato

Raccolta fondi aperta per finanziare l'iniziativa destinata al centro per le demenze senili e l'Alzheimer con lo slogan "La natura che cura".
"La natura che cura", una serra al Paese Ritrovato
“La natura che cura”, una serra al Paese Ritrovato

Una serra per i residenti del Paese Ritrovato di Monza. L’idea è venuta a gruppo di ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca riuniti sotto l’evocativo nome “La natura che cura” nell’ambito del programma di crowdfunding dell’ateneo milanese denominato BiUniCrowd. Coinvolti botanici e medici dell’Università, un team multidisciplinare con architetti paesaggisti ed educatori e La Meridiana cooperativa sociale che gestisce la struttura che ospita persone con malattia di Alzheimer e altre forme di demenza.

Un progetto che ha fini ludici, terapeutici e di ricerca che ha ottenuto il sostegno di A2a. «La realizzazione della serra – conferma Rodolfo Gentili, botanico e responsabile delteam di ricerca – permetterà ai residenti del Paese Ritrovato di trascorrere momenti di serenità e di benessere psicofisico a contatto con la natura e al nostro team di fare delle importanti valutazioni sul grado di interazione di questi pazienti con le piante. Cercheremo di comprendere quali sono le loro preferenze in base allo stadio della malattia, i loro comportamenti, eventuali miglioramenti della loro qualità di vita. Sarà una ricerca interessante che speriamo di replicare anche in altre realtà».

Monza, la Bicocca e la serra per il Paese Ritrovato: raccolta fondi

"La natura che cura", una serra al Paese Ritrovato
“La natura che cura”, una serra al Paese Ritrovato

Per rendere possibile tutto questo, il progetto cerca sostegno grazie alla raccolta fondi che si avvale dell’aiuto di una piattaforma ad hoc: la Ideaginger.it che detiene il tasso più alto di successo in Italia. Il primo obiettivo è raggiungere 10.000 euro, ma ogni donazione in più verrà reinvestita per ampliare e migliorare ulteriormente l’iniziativa. Per ogni donazione è prevista una ricompensa, tra cui: una E-card naturalistica diringraziamento personalizzato; “Let Love Grow”, una busta contenente semi, simbolo di crescita e speranza, con i consigli dei botanici; la dedica di una pianta del Paese Ritrovato più una passeggiata botanica ai Giardini reali di Monza; una menzione nel pannello dei donatori.

La serra sarà realizzata con materiali “poveri” e di riciclo ma «sarà bella e funzionale» anticipa Gentili. Al suo interno saranno collocate piante, arbusti e fiori di diverse specie. La campagna di raccolta fondi terminerà a giugno. Dopo una prima fase di progettazione partecipata della serra sensoriale, seguirà la costruzione e l’allestimento, con monitoraggi e raccolta dati fino al dodicesimo mese. Tra i componenti del gruppo “La Natura che cura” vi sono le botaniche Sandra Citterio e Lara Quaglini, i geriatri dell’Università Bicocca Giuseppe Bellelli e Paolo Mazzola e della Meridiana Mariella Zanetti, l’educatore e responsabile Area Green del Paese Ritrovato Luca Pozzi, l’esperta di comunicazione Claudia Giorgetti.