Monza, la Cooperativa La Meridiana inaugura in viale Battisti la “Residenza 20”

La struttura ha lo scopo di accogliere gli anziani costretti a fare i conti all'improvviso con la perdita, anche parziale, della loro autonomia. I posti letto disponibili sono venti
Il taglio del nastro da parte di monsignor Mario Delpini

Una nuova struttura per rispondere alle problematiche della popolazione che invecchia. È stata inaugurata sabato 4 maggio, a Monza, alla presenza di autorità, benefattori e dell’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, “Residenza 20”, pensata dalla Cooperativa La Meridiana per accogliere temporaneamente gli anziani e venire incontro alle esigenze della famiglia. Il nuovo complesso si trova negli spazi che prima ospitavano il Centro Diurno san Pietro all’interno dell’area di viale Cesare Battisti.

“Residenza 20”: un progetto di sostegno alle famiglie

L’ingresso alla nuova struttura

«Il nostro modo di agire -spiega Roberto Mauri, presidente della Cooperativa La Meridianaè quello di dare risposte pronte al territorio per risolvere le diverse problematiche che si presentano. Uno dei momenti più critici nella vita di un anziano è legato all’improvvisa perdita, anche parziale, dell’autonomia. Una frattura, un ricovero ospedaliero prolungato, un evento non gestibile temporaneamente al domicilio, impongono improvvisamente all’anziano e ai suoi cari di modificare tutta l’organizzazione familiare. Spesso, non sapendo cosa fare, ci si rivolge al pronto soccorso, ma non sempre si ricevono delle risposte in grado di risolvere la situazione». E così, per dare supporto ai “nonni” e alle loro famiglie, la Cooperativa Meridiana e l’Opera Diocesana Istituto San Vincenzo, proprietaria dell’immobile, hanno ristrutturato i locali del centro diurno (ora trasferito nell’area del Paese Ritrovato) e creato una struttura luminosa e accogliente che si estende lungo una superficie di 770 metri quadrati. Un nuovo ambiente reso ancora più confortevole dalla presenza di quadri e foto perché, come afferma Mauri «occorre abbinare la bellezza alla cura e in un luogo bello si sta meglio». Abbellisce ulteriormente la residenza, l’opera “Insieme”, progettata e realizzata appositamente dall’artista e designer Aldo Bottoli. Si tratta di trenta formelle monocromatiche in creta refrattaria, suddivise in dieci pannelli e poste a lato delle camere di degenza lungo un percorso di 90 metri. E a proposito di numeri, 20 è il numero chiave perché sta a indicare che 20 sono i posti letto inseriti in dieci camere dotate di ogni confort, 20 sono i giorni minimi di ricovero temporaneo e 20 sono i reparti di tutte le strutture socio sanitarie de La Meridiana.

“Residenza 20”: il nuovo capitolo di una storia ultracentenaria

Monsignor Delpini, che in passato è stato presidente dell’Opera Diocesana Istituto San Vincenzo, ha sottolineato che «la comunità ha bisogno di visionari. Persone in grado di farsi un’idea sugli scenari futuri. Persone creative e competenti capaci di progettare, trovare risorse e realizzare progetti concreti che rispondano alle diverse necessità dei cittadini e del territorio». L’Opera, oggi presieduta da don Sergio Didonè, che durante la cerimonia inaugurale ne ha ripercorso la storia, fu fondata da un sacerdote monzese, monsignor Luigi Casanova. Nel 1901 fu inaugurata la prima struttura nei pressi della stazione centrale di Milano, riservata ai ragazzi fragili. La villa monzese dove oggi sorge la residenza San Pietro (ai tempi denominata Villa Fraschini) fu acquistata dal monsignor Casanova due anni dopo per creare una sezione femminile.