Elezioni comunali a Monza e Brianza: 58 candidati sindaci e 1.200 aspiranti consiglieri

Tre settimane al voto in provincia: il quadro dopo il deposito delle liste per il voto comunale dell'8 e del 9 giugno.
Elezioni comunali, lo spoglio dei voti
Elezioni comunali, lo spoglio dei voti

Messi insieme superano la popolazione di tanti piccoli comuni: sono i candidati sindaci e consiglieri comunali che tra poco più di tre settimane si sfideranno nella provincia di Monza e Brianza a colpi di schede. L’8 e 9 giugno si voterà in 31 comuni dei 55 del territorio: in una giornata e mezzo si daranno battaglia nelle urne 58 aspiranti primi cittadini e circa 1.200 candidati ai consigli comunali divisi in 86 liste. Le formazioni in lizza salgono, però, a 101 con circa 1.500 candidati consiglieri e 64 alla poltrona di sindaco se inseriamo nell’elenco anche Paderno Dugnano e Solaro – il territorio coperto dal Cittadino.

Elezioni comunali a Monza e Brianza: chi parte in vantaggio

La tornata cosiddetta ordinaria è quella che, ogni cinque anni, impegna maggiormente i segretari e i responsabili provinciali dei partiti alle prese con le trattative, a volte piuttosto vivaci, con gli alleati e quelli che potrebbero diventarlo con l’obiettivo di allargare il più possibile le coalizioni, ma anche per cercare di strappare candidature di prestigio per i propri esponenti.

Sabato 8, dopo i svariati ribaltoni del 2019, tra cui quello clamoroso di Mezzago dove per la prima volta il centrosinistra è stato sconfitto, il centrodestra partirà in vantaggio. La coalizione di governo amministra 17 città, quella di centrosinistra 12 mentre le liste civiche che guidano Busnago e Ornago non sono inquadrabili in nessun schieramento di carattere nazionale.

Elezioni comunali a Monza e Brianza: il centrodestra

Il centrodestra si presenta con una compattezza maggiore rispetto ad alcune tornate recenti: i tre partiti dello schieramento puntano su candidati unitari in 28 comuni mentre sono divisi a Ceriano Laghetto dove il sindaco uscente Dante Cattaneo è sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia ma non da Forza Italia, ad Albiate dove il Carroccio si presenta in cordata con una civica contro gli azzurri e FdI e a Lesmo dove le carte si rimescolano nuovamente con FdI che non appoggia l’ex primo cittadino Marco Desiderati che può contare sul supporto di Lega e Forza Italia. Lesmo, peraltro, rappresenta una sorta di fuori programma della tornata: il Comune, infatti, è commissariato da febbraio, in seguito alle dimissioni di Francesco Montorio, eletto nel 2022 alla testa di una civica di centrosinistra.

Elezioni comunali a Monza e Brianza: il centrosinistra

Si presenta all’insegna della compattezza anche il centrosinistra al cui interno il Pd gioca un ruolo da protagonista assoluto: i democratici sono in lizza con il loro simbolo o all’interno delle civiche in 28 realtà. Alla loro sinistra fa capolino in qualche realtà l’Alleanza Verdi Sinistra mentre il Movimento 5 Stelle è presente con il logo o con singoli candidati consiglieri solo ad Agrate, Muggiò e Sovico. L’8 e 9 per la prima volta Agrate potrebbe non designare il sindaco in prima battuta: gli elettori potrebbero, infatti, sperimentare il ballottaggio dato che la città, numeri dell’ultimo censimento alla mano, ha superato la soglia dei 15.000 abitanti.

Elezioni comunali a Monza e Brianza: il tris e chi balla da solo

A Burago Molgora, Caponago e Triuggio, invece, i sindaci uscenti cercheranno nelle urne il lasciapassare per il terzo mandato consecutivo in quanto hanno colto al balzo l’opportunità introdotta dalla normativa alcuni mesi fa.

I casi politici e amministrativi della tornata, rarissimi e forse unici, sono Correzzana e Aicurzio, dove i sindaci uscenti non hanno trovato avversari e si presentano da soli alle urne, senza concorrenti. Già vinta? No: al contrario di una elezione con avversari, per poter essere eletti, bisogna contare su un “quorum” di almeno il 40% di aventi diritto al voto che vanno alle urne, altrimenti le elezioni non sono valide. Vero è che entrambi i Comuni hanno registrato votanti, cinque anni fa, vicini al 70%, ma nel frattempo l’affluenza è precipitata.