Violenze sessuali, truffe, soprattutto informatiche, sono i reati in incremento nel territorio di Monza e comuni limitrofi, quelli di competenza della Compagnia dell’Arma del capoluogo. L’ha comunicato giovedì 11 novembre il prefetto, Patrizia Palmisani, prima di presenziare al tavolo del Comitato ordine e sicurezza pubblica territoriale, in municipio, a Monza, “un’opportunità per i sindaci per portare all’attenzione problematiche rilevanti dei loro territori ai vertici provinciali delle Forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco”. Al suo fianco il sindaco di Monza, Paolo Pilotto che ha applaudito “l’approccio diretto con il territorio, la vicinanza delle istituzioni” insita nell’iniziativa voluta dalla Prefettura, già reduce da incontri analoghi avvenuti a Vimercate e Desio. Seregno sarà il successivo appuntamento. A quello di giovedì hanno partecipato oltre al sindaco di Monza, gli omologhi di Arcore, Biassono, Brugherio, Camparada, Lesmo, Macherio, Sovico, Triuggio, Usmate Velate, Vedano al Lambro e Villasanta oltre che il presidente della Provincia.
Monza e dintorni, il confronto tra le denunce: “Vorrei non si dovesse celebrare più la giornata contro la violenza sulle donne”
“L’andamento della delittuosità di questo territorio segue quello dell’intera provincia” ha detto Palmisani. Nessun distinguo dunque. Il confronto, che prende le mosse dalle denunce presentate alla Compagnia Carabinieri Monza, è stato in particolare effettuato tra il 2021 e il 2019 (con un numero totale passato da 10.923 del 2019 a 10.477 del 2021), dato che il 2020 è stato caratterizzato dalle restrizioni, anche per la criminalità, del lockdown. Non a caso, per quanto riguarda ad esempio i reati contro il patrimonio e la persona: “c’è stato un moderato aumento rispetto al 2020 ma sono arretrati sul 2019 (-6,37% reati contro il patrimonio, -22,34% i furti e -21,77% le rapine NDR)” specifica il prefetto. Che ha appunto segnalato invece, rispetto al 2019, una “lieve salita delle violenze sessuali, (dai 13 casi del 2019 ai 19 del 2021 NDR) un dato che deve far riflettere, anche un solo caso in più è una cattiva notizia – ha detto il prefetto – Personalmente vorrei che non ce ne fossero, che non si dovesse più celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne”. Una crescita dei numeri che potrebbe tuttavia rappresentare anche una inversione di tendenza, con le vittime che, grazie all’opera dei prevenzione e “al maggiore senso di vicinanza delle istituzioni del territorio” e con la nuova procedura del “Codice Rosso” sarebbero indotte a denunciare di più. In salita anche i maltrattamenti in famiglia, dai 63 casi del 2019 ai 71 del 2021.
I reati a Monza e dintorni: in calo quelli legati agli stupefacenti
In calo invece i reati legati agli stupefacenti (passati da 129 del 2019 a 73 del 2021), mentre crescono le truffe e le frodi, soprattutto informatiche (+55,5% rispetto al 2019) “o perlomeno le denunce sul territorio, poi sovente le truffe vengono perpetrate altrove, anche all’estero – specifica Palmisani, che indica nella prevenzione e nel contrasto: “con una specifica progettualità” le “armi” per aiutare le vittime, spesso fragili o anziane.
Monza e dintorni: “non ci sono baby gang ma aggregazioni giovanili a rischio”
Altro tema è quello delle aggregazioni giovanili “a rischio”: “un fenomeno da controllare” dice il prefetto, che come emerso anche dalla ricerca Transcrime, specifica: “nella nostra provincia non ci sono baby gang”. Al momento. “Si tratta di gruppi di giovanissimi e non solo che compiono azioni che non prefigurano un reato ma attestano una educazione civica non corretta”. Lo scorso 25 ottobre è avvenuto un primo incontro propedeutico a uno specifico “tavolo” con il quale, insieme a terzo settore, scuole, rappresentanze delle consulte degli studenti e istituzioni pubbliche, la Prefettura intende attivare un percorso affinché l’aggregazione resti un momento fondamentale quale è: “ma si manifesti in forma corretta, senza fenomeni di degrado urbano” dice Palmisani. Dopo aver già individuato “aree sensibili” al fenomeno, spuntano già le prime idee: “come la creazione di luoghi aperti ai ragazzi, anche di notte” senza dimenticare l’imprescindibile “confronto con la famiglia, in un’ottica di autocritica generale, nell’intento di fare squadra” ha specificato il prefetto.
Monza e la “mala movida”: contemperare le esigenze di chi si vuole divertire e dei residenti
Palmisani è intervenuta anche a proposito della cosiddetta “mala movida”: “e specifico mala – ha detto – perché invece la movida è fondamentale per la città e il suo tessuto economico. Prima dell’estate sono state date indicazioni alle Forze dell’ordine di intensificare i controlli e così e accaduto, non ci sono situazioni preoccupanti”, e a proposito degli schiamazzi: “chi vive nella bellezza del centro cittadino deve tollerare un po’ di più ma ovviamente il fenomeno deve essere limitato contemperando le esigenze di chi si vuole divertire, del commercio e dei residenti”.