Crisi causa pandemia, dal Fondo San Giuseppe 564mila euro per la zona di Monza

La curia di Milano ha pubblicato il primo bilancio del Fondo San Giuseppe, pensato per chi si è trovato in difficoltà economica a causa della pandemia: nella zona di Monza approvate 277 domande per un totale di 564.000 euro erogati (380 offerte per un totale di oltre 157.000 euro donati).
Nuove povertà
Nuove povertà

A un anno dalla sua istituzione la curia di Milano pubblica il primo bilancio sui risultati ottenuti dal Fondo San Giuseppe, pensato per dare un aiuto concreto e immediato a quanti si sono trovati in difficoltà economica a causa della pandemia.

Sono state oltre 3.100 le richieste pervenute agli uffici del Fondo: 2347 arrivate direttamente dalle parrocchie. Di queste ben 2.454 sono state le domande di sostegno economico approvate. Per 664 di queste la proroga del bonus è stata concessa una volta soltanto, mentre in altri 134 casi di è dovuti ricorrere a due proroghe.

La zona pastorale di Monza (che comprende anche i comuni della Brianza) è quella da cui sono partite il maggior numero di richieste dopo la città di Milano (1032 domande approvate), e le zone di Rho (313 domande approvate) e Sesto San Giovanni (294 domande approvate).

Nella zona quinta di Monza sono state approvate 277 domande per un totale di 564.000 euro di contributi erogati. La zona di Monza non ha mancato, anche nell’emergenza, di mostrarsi solidale e generosa. Proprio da Monza è arrivato il maggior numero di contributi dopo la zona di Milano. Dal nostro territorio sono arrivati al Fondo San Giuseppe 380 offerte per un totale di oltre 157.000 euro.

In un anno il Fondo ha donato a chi ne aveva i requisiti, 5 milioni di euro. In tutto sono state 2500 le famiglie sostenute con versamenti che oscillavano tra 400 e 800 euro al mese, in base al numero dei componenti della famiglia.

I beneficiari dei finanziamenti sono stati in prevalenza uomini tra i 35 e i 44 anni, i più colpiti dalla crisi lavorativa innescata dalla pandemia. Molti di loro sono lavoratori del settore della ristorazione o alberghiero.

In un anno gli italiani che hanno richiesto aiuto sono calati dal 48% registrato a marzo 2020 al 41% di un anno dopo. Molto numerose le famiglie con figli piccoli e i cassaintegrati.

«In questo anno il Fondo San Giuseppe ha consentito di dare immediatamente sollievo alle famiglie che perdevano il lavoro o che si trovavano con redditi insufficienti – ha spiegato Luciano Gualzetti, direttore della Caritas ambrosiana – Gli effetti collaterali di questa pandemia si vedranno nel tempo e a finire sommersi saranno i più deboli. Occorre continuare a sostenere le famiglie con aiuti a fondo perso, ma è necessario contemporaneamente promuovere la riqualificazione professionale e orientare chi perde il lavoro».