Un’idea di calcio diversa: fatta di umanità, semplicità, correttezza, rapporti diretti con le persone. Senza mai affondare nell’idea che lo sport sia solo un business. Era il mondo di Emiliano Mondonico e quel mondo, oggi, vuole essere tramandato dall’associazione che porta il suo nome ed è stata fondata dalla figlia Clara.
La presentazione ufficiale a palazzo Lombardia, a Milano, dove sono stati chiamati a ufficializzare la nuova realtà tanti degli amici che hanno lavorato con il calciatore e allenatore scomparso nel marzo del 2018. «Ho deciso, senza ragionare troppo, di andare avanti – ha detto la figlia -. Non era giusto che si fermasse tutto, non me lo potevo permettere. C’era e c’è qualcuno che ha ancora bisogno di lui: i ragazzi dell’Approdo, la sua squadra più importante. Da sola non ne avevo la capacità e ho cercato persone un po’ folli come me per dare tutto ciò che abbiamo dentro per portare avanti i suoi progetti».
Con lei a portare avanti i valori di Mondonico “giorno dopo giorno, a testa alta e con la schiena dritta, senza mai mollare” ci sono Massimo Achini, presidente del Csi Milano, Oreste Perri, presidente del Coni Lombardia e “gli amici di sempre, gli amici di Rivolta d’Adda, quelli che ci sono sempre stati e continueranno ad esserci”, cioè le persone con cui condivideva il Comune di nascita.
Alla presentazione anche Stefano Bolognini, assessore alle politiche sociali di Regione Lombardia e don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Oratori Milanesi, oltre a Marco Sesia, allenatore della primavera del Torino, Gianluigi Lentini, ex calciatore del Torino e dell’Atalanta di Mondonico, Giancarlo Finardi, ex giocatore e compagno di Emiliano alla Cremonese. E ancora Fulvio Gambirasi, papà di Yara e fondatore dell’associazione La Passione di Yara e Giorgio Cerizza, dottore e responsabile della squadra dell’Approdo presente con tutti i suoi giocatori.
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Allenatore capace di ottenere cinque promozioni in serie A con Cremonese (1983-1984), Atalanta (1987-1988 e 1994-1995), Torino (1998-1999) e Fiorentina (2003-2004), Emiliano Mondonico in carriera è stato anche un giocatore del Monza: era la stagione 1970-71, lui arrivava dal Torino in A per giocare un campionato nella categoria inferiore prima di tornare nella massima serie nell’Atalanta. Avrebbe poi concluso la carriera nella Cremonese, la stessa squadra in cui aveva esordito nel professionismo. A Monza in 23 partite giocate aveva messo a referto 7 reti.
Tra i progetti ci sono il Premio Emiliano Mondonico “Si può vincere senza arrivare primi” (riconoscimento dedicato a giocatori e allenatori dello sport professionistico che si distinguono per la loro particolare umanità. Tuttosport sarà media partner), e la collaborazione con L’ Approdo (Associazione per il trattamento delle dipendenze) dove l’allenatore aveva contribuito a un progetto di sport-psicoterapia. E ancora: un torneo per bambini intitolato “381, Un campione per amico” dove la cifra rappresenta il numero di panchine che Mondonico ha fatto in serie A e che sarà , nelle intenzioni, il numero delle partite che si giocheranno con mille bambini delle squadre Big Small (7-8 anni) del Csi Milano. Infine, l’istituto minorile Cesare Beccaria di Milano, la cui squadra di calcio porterà il nome di Mondonico e avrà il sostegno dell’associazione.