Un protagonista indiscusso nel secondo appuntamento del Mondiale di Formula 1 2023 il circuito delle Corniche di Jeddah, in Arabia Saudita: il campione del Mondo in carica Max Verstappen con una rimonta incredibile dalla 15esima posizione chiude la sua gara secondo.
F1, Gp Arabia Saudita: il podio
Sul podio del Gran Premio d’Arabia Saudita, l’olandese si piazza alle spalle del compagno di squadra della Red Bull Sergio Perez, rubandogli all’ultimo il giro veloce. Questa per Red Bull è la seconda doppietta consecutiva, per la prima volta dopo i gran premi di Germania e Inghilterra del 2009, quando alla guida delle monoposto di Milton Keynes vi era la coppia Vettel-Webber. Fernando Alonso festeggia il suo 100esimo podio di carriera, ma poco dopo la premiazione, a causa di una penalità viene retrocesso dalla terza alla quarta posizione, in favore del pilota Mercedes George Russel. E poi di nuovo terzo. Le Ferrari di Sainz e Leclerc sono sesta e settima, dietro al sette volte Campione del Mondo Lewis Hamilton.
F1, Gp Arabia Saudita: semaforo verde e partenza
Allo spegnersi dei semafori parte molto bene Fernando Alonso, che brucia immediatamente il poleman di giornata, Sergio Perez, a curva 1. Nonostante il buonissimo passo che dimostra avere Aston Martin, per tutta la gara, le due Red Bull non faranno altro che ricordare a tutti di averne di più. Alonso, quindi, monopolizza la seconda posizione, prima attaccandosi a Perez e poi ponendo un ampio distacco tra la sua monoposto e la Mercedes di George Russel dietro di lui. Il gap sarà necessario allo spagnolo come assicurazione nei confronti della penalità di 5 secondi infertagli a seguito di un mal posizionamento sulla griglia di partenza. Anche Leclerc e Verstappen partono bene dalle retrovie (il primo partiva 12esimo a causa delle 10 posizioni di penalità da scontare per il cambio della centralina, il secondo 15esimo a causa del guasto meccanico che lo aveva costretto al ritiro in qualifica): entrambi riescono a guadagnare posizioni, mentre Sainz viene superato nelle prime curve dall’Aston Martin di Lance Stroll, il quale diventa immediatamente il target di Ferrari.
F1, Gp Arabia Saudita: finto pit stop e Safety car
La scuderia di Maranello chiama un finto pit stop per forzare il canadese alla sosta. Tra il giro 16 e il giro 17, tuttavia, fa rientrare ai box prima Sainz poi Leclerc, che, sì, prenderanno la posizione su Stroll, ma rimarranno anche penalizzati quando il canadese sarà costretto a fermare la sua Aston Martin a bordo pista il giro successivo per ordini di scuderia. Per un errore di valutazione, infatti, la Fia mette la gara sotto regime di Safety Car, consentendo ai piloti delle prime quattro posizioni, che ancora non avevano effettuato il pit stop, di fermarsi ai box, e ad Alonso di scontare i 5 secondi di penalità.
F1, Gp Arabia Saudita: gli ultimi 15 giri e le polemiche
La gara si riaccende nelle retrovie negli ultimi 15 giri, con la lotta per la decima posizione tra il pilota Haas Nico Hulkenberg e il pilota AlphaTauri Yuki Tsunoda. Il giapponese è costretto a difendere la posizione guadagnata grazie alla Safety Car, ma alla fine è Hulkenberg ad avere la meglio.
Nel frattempo iniziano le polemiche: Leclerc si sente più veloce del compagno di squadra Sainz e chiede alla scuderia la sesta posizione. Nel frattempo Mercedes battaglia con la direzione gara per la penalità di Alonso: secondo loro la penalità non si sarebbe potuta scontare nel corso di un pit stop in regime di Safety Car. In tutto questo marasma, alle due Red Bull hanno messo le ali. Le due monoposto di Milton Keynes, come loro solito, tornano a volare distanti da tutti, correndo la loro gara parallela.