La festa era iniziata già sabato mattina. Intorno alla fontana delle rane di piazza Roma c’è la sfilata di 67 giovani e giovanissimi raccattapalle. Tutti con la divisa blu, allievi della scuola tennis , pronti a scendere in campo accanto ai campioni di oggi e domani. Edoardo e Edoardo, 9 e 10 anni, si avvicinano con un blocchetto di appunti per chiedere un autografo a Pietro Fellin e William Mirarchi. Non un selfie, ma ancora un caro vecchio autografo e una stretta di mano. Il rito prosegue anche all’interno del Villa reale dove la moda è quella di raccogliere più autografi possibile su una palla da tennis di grandi dimensioni.
Atp di Monza: folla ed entusiasmo in Villa reale, Fellin e Mirarchi eroi in patria
Pietro Fellin con William Mirarchi giocano in casa: hanno 23 e 19 anni e sono cresciuti a pane e tennis al Villa reale. Fellin, grazie al primo successo internazionale conquistato in Messico, ha ottenuto una wild card (permesso speciale), Mirarchi invece si deve giocare la qualificazione. «Un’occasione importante per mettersi alla prova – dicono – per vedere il nostro livello e imparare dai migliori». Non passeranno il primo turno, ma si portano a casa un’esperienza indimenticabile.
Tra tutti coloro che partecipano alla cerimonia inaugurale c’è proprio la sensazione che intorno a questo Challenger, Monza abbia saputo fare squadra. Un comitato promotore che ci ha creduto, anche se la data per il Challenger è arrivata solo tre mesi fa da Atp prendere o lasciare e hanno deciso di accettare e correre.
Sponsor importanti di quella Brianza operosa che ha deciso di investire sul territorio, gli assessorati di Commercio e Sport che fanno parte della squadra, le iniziative anche artistiche che portano arte e tennis nelle vetrine dell’isola pedonale, l’apertura straordinaria dei negozi giovedì sera. L’inaugurazione domenica è stata baciata dal meteo: cielo terso, il verde del Parco, la Villa reale sul fondo. Ai pini marittimi del Pietrangeli di Roma, Monza risponde con i monumenti verdi dei Giardini reali, al glamour di Montecarlo con l’eleganza sobria (e molto tennistica) della facciata del Piermarini della Reggia.
Atp di Monza: folla ed entusiasmo in Villa reale, il campo 2 diventa il Centrale
Il campo 2 del Villa reale diventa il campo centrale, l’unico con tribune sui tre lati. L’affluenza è continua, alle 12 per un momento vengono chiuse le porte di accesso. Il pubblico è rispettoso: si accede alle tribune solo a gioco concluso. Il tifo è tutto per gli italiani in campo, ma gli applausi scattano spontanei anche se l’avversario si è guadagnato un 15 con un bellissimo lungolinea.
Anche via Boccaccio sembra silenziato: poche auto a 50 all’ora, i vigili che assicurano gli attraversamenti. La prima partita tra Jacopo Berrettini e l’olandese Jelle Sells trascorre con la vocina di una bimba accanto al suo papà che commenta punto su punto: «Ha segnato il fratello di Berrettini?» è il suo mantra.
Fuori dalle tribune si respira invece l’aria gioiosa che annuncia quasi l’estate. Aperitivi nel verde, incontri con gli amici, due passi tra gli stand (preso d’assalto quello di Atkinsons con campioni di profumo omaggio), una coda per un panino al volo.
Atp di Monza: folla ed entusiasmo in Villa reale, Nole Djokovic qui nel 2005
La scena si ripete anche lunedì, martedì e nei giorni a seguire. Anche se la temperatura si è abbassata, ma il cielo (incrociando tutte le dita) resta luminoso. Sport, impegno, sogni di giovani campioni che fra qualche anno potremmo dire di aver incontrato sotto il portale neogotico. Qui ci si ricorda ancora di Djokovic che nel 2005 che usciva con i genitori a comprare un panino con il formaggio. Monza evidentemente porta fortuna.