L’addio di Meda a Eugenio Boga, una vita per la sua città e l’artigianato

Aveva 92 l'ex assessore e vicesindaco che ha dato a Meda il suo primo piano regolatore: l'amore per la città, la passione per l'artigianato.
Eugenio Boga
Eugenio Boga

Meda in lutto per la scomparsa di un suo illustre cittadino, che ha segnato la storia della città negli ultimi settanta anni. Una figura carismatica sia culturalmente, che politicamente e socialmente. Uno di quei personaggi che un tempo erano i cosiddetti notabili. All’ospedale di Desio, dov’era ricoverato da alcuni giorni,  nella mattinata di venerdì 10 giugno è deceduto Eugenio Boga, 92 anni.

Ha lasciato nel rimpianto i figli Marco, Franco, Lucia e Chiara e gli amati nipoti Andrea, Francesca, Lorenzo, Luca, Leonardo e Margherita. Le esequie si svolgeranno lunedì 13 giugno, alle 10, nella chiesa di Santa Maria Nascente. Era figlio di quell’Adolfo che all’inizio del Novecento  possedeva una delle più importanti botteghe di mobili e di intaglio in cui sono cresciuti e hanno appreso l’arte tanti stimati artigiani, conosciuto come il “Dulfin de la Belgura”. 

Eugenio Boga: assessore e vicesindaco

Boga era nato a Meda il 27 luglio 1929, per la sua città aveva un amore viscerale, un attaccamento intimo, la desiderava bella, attraente, culturalmente avanzata e in grado di conservare tutte le molte tradizioni, e per la quale si è sempre impegnato sotto tanti fronti. Alla fine degli anni Cinquanta e Sessanta aveva insegnato, ai corsi serale delle scuola di “arti e mestieri”, disegno nelle sue diverse sfaccettature. Da giovane tra gli anni Quaranta e Cinquanta è stato una figura di spicco all’oratorio del Santo Crocifisso.

A lungo è rimasto impegnato in politica. Fino agli anni Ottanta è stato segretario locale della Dc. In campo amministrativo è stato assessore per due mandati dapprima col sindaco Aurelio Dozio, alla pubblica istruzione e poi con Fabrizio Melgrati, vicesindaco e all’urbanistica, tanto da dar vita nel 1968 al primo piano regolatore di Meda elaborato con l’architetto Giuseppe Samonà. A rileggerlo oggi è ancora attualissimo in quanto prevedeva uniformità tra i vari quartieri all’interno dei quali doveva essere presenti tutti i servizi.  Con la fine della Dc, incanalava il suo impegno nel sociale.  Nel 1976 con don Sergio Gianelli, dava vita al “Palio dei ragazzi” per celebrare la festività di Santa Maria Nascente, ed era la figura artistica di riferimento del rione Bregoglio, allestendo carri insuperabili.

Eugenio Boga: gli Amici dell’arte e la benemerenza

All’inizio degli anni Ottanta favoriva la nascita degli “Amici dell’arte” e nel 2010 diventava presidente della Pro Loco, riportando all’interno dell’associazione serenità e linee direttive ben precise favorendo incontri storici, carica che lasciava nell’aprile scorso nella mani di Valeria Meni. Nel dicembre 2021 veniva insignito dell’onorificenza di “cittadino benemerito”. E sono già in molti a chiedere per lui l’intitolazione di una via o una piazza. Boga è stato un grande cultore della tradizione artigiana medese.