«Quando vivrò di quello che ho pensato ieri» diceva Fortunato Depero, «allora incomincerò ad avere paura di chi mi copia». Che dice molto, e forse tutto, di quello che entrava nell’universo mentale e nella tavolozza di uno dei più eterodossi rappresentanti del Futurismo italiano, fuori dagli schemi al punto di sapere dettare gli schemi a chiunque altro.
Il concetto, sotto un altro punto di vista ma analogo, lo avrebbe ribadito molto più tardi Bruno Munari, il padre di tutti i designer italiani: che di fronte a un’opera d’arte contemporanea, e di fianco a chi diceva “avrei potuto farlo anch’io”, rispondeva – semplicemente – “ma non l’hai fatto”.
Si tratta di chi era in grado di essere un passo un po’ più avanti e sapeva descrivere (su un foglio di carta, su una tela, ovunque) quello che gli altri avrebbero adottato solo più tardi. E allora non interessa sapere se è facile, replicabile, lineare: tutto sta nel fatto che nessun altro lo aveva fatto prima.
Fortunato Depero lo ha dimostrato in maniera semplice: creando pubblicità quando la pubblicità si stava creando. È il racconto della mostra ospitata dal Must di Vimercate, che fino al 31 marzo in “Fortunato Depero. Futurismo e pubblicità” racconta in 90 opere come l’avanguardia di inizio secolo scorso sia stata in grado di dare una identità al suo tempo. Perché questo è la pubblicità: l’identikit della sua epoca. E lo dimostra, per esempio, la fisionomia del Campari che da Depero in poi è diventata icona.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con l’Archivio Depero di Rovereto e con la curatela di Maurizio Scudiero e Simona Bartolena: ricostruisce il processo creativo di Fortunato Depero, esponente di primo piano del movimento Futurista, indagandolo attraverso un aspetto fondamentale della sua produzione: la collaborazione con il mondo industriale e aziendale”.
“Il percorso si snoda tra capolavori provenienti da importanti collezioni italiane – con dipinti, collage, tessuti, disegni e grafiche – e racconta la produzione poliedrica, giocosa e visionaria di questo artista fuori dagli schemi, che seppe precorrere i tempi, camminando sempre un passo avanti agli altri”.
Al Museo del territorio (Must), in via Vittorio Emanuele II 53 a Vimercate: mercoledì e giovedì 10-13; venerdì, sabato e domenica 10-13 e 15-19. Intero a 5 euro, 3 il ridotto. Informazioni museomust.it.