L’esordio era stato a fine giugno 2017, quando nei primi giorni di una settimana di inizio estate nove tabelloni pubblicitari che costeggiano le strade di scorrimento di Monza erano stati occupati dall’arte. Nove opere ingigantite fino a tre metri di altezza per sei di lunghezza affissi dove abitualmente si vedono proposte commerciali: erano invece i pionieri dell’iniziativa di Streetartpiu, l’associazione che da anni sostiene arte e talenti sul territorio, fondata da Felice Terrabuio e Roberto Spadea. A quattro mesi di distanza arriva il secondo capitolo e presto si aggiungerà il terzo.
“Tre per sei” vale due volte: per le dimensioni delle opere e per il numero di artisti coinvolti, diciotto in tutto, divisi in due pubblicazioni da nove ciascuna. Così a partire dalla settimana a cavallo tra ottobre e novembre le strade sono state progressivamente occupate da pubblicità anomale, il gioco sta anche nell’andarle a rintracciare una a una per le strade, perché la mappa non è prefissata.
Il primo giro di affissioni coinvolge le opere di Albert Pinya, Alessandro Di Mise, Alessandro Pagani, Francesca Candito, Gabriele Benefico, Lorenzo Brivio, Marco Circhirillo, Marco La Rocca e Roberto Spadea. Il colpo di cuore? Albert Pinya, artista trentenne maiorchino che lo scorso maggio è stato ospite del Museo d’arte contemporanea di Lissone nella sua prima personale italiana. Arriva dalla serie Lichtspektrum, lo spettro di luce, parla dell’interazione tra materia e radiazioni elettromagnetiche ed è nata dalla lettura della trilogia “Tots Els Sepulcres” del poeta Jaume C. Pons Alorda: è quello che sembra, un intestino.