Il teatro San Rocco di Seregno s’è proposto di “sfidare” la finale della festa nazional-popolare per antonomasia: il festival di Sanremo. Sabato 11 febbraio, alle 21, chiama in platea il suo affezionato pubblico per proporre una commedia in dialetto che inaugura un trittico di lavori richiesti dalla comunità pastorale san Giovanni Paolo II di Seregno, che all’interno delle sue numerose realtà ha intravisto delle opportunità per offrire alla cittadinanza momenti di svago e divertimento che con semplicità e col sorriso possono contribuire a far crescere l’interesse per la solidarietà verso la meritoria opera giornaliera della Casa della Carità di via Alfieri.
Teatro: il San Rocco di Seregno cala “L’ass nella manica” e gli altri spettacoli
Tra le opportunità intraviste sono state lette tre date significative: i 50 anni di stagione di prosa e i 65 anni di impegno costante ed economico in campo culturale al servizio della comunità del teatro San Rocco, convinto sostenitore della sua funzione sociale perché il teatro è strategico per lo sviluppo di una comunità e permette di creare ponti e relazioni, ma anche i 40 anni di fondazione della locale compagnia teatrale san Giovanni Bosco 1982.
Un’occasione per dar vita a rappresentazioni, sul palcoscenico di via Cavour, dai contenuti brillanti e spassosi a scopo benefico dal significativo titolo: “In scena per 3 serate di teatro sorrisi& solidarietà”, cadenzate in mesi diversi sino alla soglia della prossima primavera.
In calendario “L’ass nella manica” di sabato 11 febbraio; “Una questiun delicata”, in prima nazionale, venerdì 24 marzo e “Rebelot in canonica”, venerdì 5 maggio. Per queste tre rappresentazioni il costo singolo del biglietto è di 15 euro in platea e 10 euro in galleria, ma è anche possibile acquistare in blocco i biglietti di tutte e tre le commedie.
Teatro: il San Rocco di Seregno cala “L’ass nella manica”, la trama
“L’ass nella manica”, tre atti liberamente tratti da “L’asso nella manica” di Antonella Zucchini, è stata trascritta da Giorgio Trabattoni, capocomico e fondatore della “San Giovanni Bosco”, in un linguaggio dialettale comprensibile da tutte le fasce di età. È stato enfatizzato ed esasperato un mondo che era e che non c’è più. È il 1958 e la famiglia Brindelli, oppressa dai debiti e da un paventato quanto imminente sfratto, spera in un asso nella manica. Mentre l’Italia intera aspetta con ansia la proclamazione del vincitore del nono festival di Sanremo, il modesto appartamento diventerà teatro di un colpo di scena dopo l’altro, fino ad approdare forse al lieto fine. Le prenotazioni sono in corso al botteghino di via Cavour, telefono 0362 230.555 oppure al 338 2021372.