Seregno, il concorso “Pozzoli” termina senza vincitori: piazza d’onore per Skomorokhov e Shimata

Il russo e il giapponese sono stati classificati ex aequo sul secondo gradino del podio dalla giuria. Terzo invece il cinese Zixi Chen
I concorrenti premiati con il sindaco Alberto Rossi e l’assessore alla cultura Federica Perelli, al termine della serata

Come già era avvenuto nel 2021, in occasione della trentaduesima edizione, anche la trentatreesima edizione del concorso pianistico internazionale “Ettore Pozzoli”, promossa dal Comune di Seregno, con la collaborazione del conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, si è conclusa senza un vincitore. Dopo la prova di finale svoltasi martedì 3 ottobre al teatro San Rocco di via Cavour, con l’accompagnamento dell’orchestra Sinfonica di Milano, la giura, presieduta da Emanuele Arciuli e composta anche da Sa Chen, Katherine Chi, Alessandro Deljavan, Sofya Gulyak, Alexander Korsantia ed Alexei Volodin, ha scelto di non assegnare il primo premio, mentre sul secondo gradino del podio sono saliti a pari merito Riito Shimata, giapponese, nato a Dusseldorf, in Germania, il 9 febbraio 2001, e Vladimir Skomorokhov, russo, che invece è originario di Volgograd ed ha visto la luce il 27 marzo 1999. Terzo si è classificato infine il cinese Zixi Chen, nato a Shanghai il 17 settembre 2002. Il premio speciale messo in palio dal Rotary Sedeca, per la migliore esecuzione della “Sonata” di Ludwig van Beethoven, è stato assegnato al cinese Zixi Chen, mentre il riconoscimento deciso dal pubblico è andato al giapponese Riito Shimata.

Concorso “Pozzoli”: lo sguardo al 2025

I finalisti sul palco con le presentatrici, prima che venisse ufficializzato quanto deciso dalla giuria

La prossima edizione è ora in programma nel 2025. Secondo Massimiliano Baggio, direttore del conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, la strada da percorrere per riuscire ad aumentare il numero dei concorrenti, già comunque molto incrementati rispetto al 2021, è quella di consorziarsi con altre manifestazioni: «Ciò che i giovani cercano non sono tanto i soldi, quanto la possibilità di essere protagonisti di concerti».