E se ci fosse una sesta parete, nel mondo del teatro? Non più i lati del palco né le quinte che ne costituiscono la scena con il fondale, e nemmeno la quarta e impalpabile che separa gli attori dal pubblico. La sesta, quella che divide i generi, anzi no, che distingue i mezzi dell’arte drammatica: teatro, appunto, cinema, serie televisive.
Corrado Accordino ha deciso di ucciderla, quella parete, e se c’è un morto allora ci può essere anche un fantasma. Di più: un ghostwriter, il protagonista di “Psycho killer”, nuova produzione della Compagnia Teatro Binario 7 di cui il direttore è drammaturgo, interprete e regista (con Valentina Paiano come aiuto). La prima nazionale va in scena a Monza a partire da giovedì 26 maggio e fino a domenica 29 maggio con quattro repliche sempre alle 20.30.
Psycho Killer: Accordino e il ghostwriter
“Un ghostwriter confessa la sua esperienza nel mondo delle serie tv e del cinema, dai primi passi con le soap opera italiane fino alle acclamate serie mondiali” recita l’esordio della sinossi dello spettacolo in cui Accordino da un lato indaga la macchina della fiction dall’interno e allo stesso tempo incarna i personaggi che di volta in volta lo scrittore è chiamato a narrare.
E lo fa “sviluppando una narrazione che procede proprio come una serie: inquadrature, durata, titoli di coda. Una scatola magica di racconto nel racconto, dove il narratore si espone in prima persona svelando anche segreti e bugie dello show business”.
Psycho Killer: il teatro, Calvino, il passato da nascondere
«Il cinema e le serie hanno più possibilità economiche, ma il teatro ha molte più possibilità creative e si può permettere di mescolare i linguaggi sperimentando» racconta Accordino a pochi giorni dal debutto di un testo in cui mescola alla vicenda del protagonista crime, gotico, thriller, love story, giallo a seconda del personaggio che l’autore immagina. «I meccanismi sono quelli che ha usato anche Italo Calvino per “Se una notte di inverno un viaggiatore”» in cui i racconti si interrompono, si incrociano, entrano uno nell’altro. «A partire dal ghostwriter, nel cui passato si nascondono alcune nefandezze e che solo nella scrittura ha trovato la sua salvezza» inventando quei mondi in cui si trovano un assassino, una bambina orfana, due genitori spie, per esempio. «Per il protagonista, solo la scrittura rende sopportabile quello che si nasconde nel suo passato». Un modo, per Accordino, anche per rileggere la tavolozza dei temi che sottendono gran parte del suo lavoro: il rapporto tra realtà e finzione, il potere salvifico dell’arte, i mondi paralleli – reali o no – che possono abitare lo stesso spazio contemporaneamente.
Psycho Killer: come Quentin Tarantino
Un luogo (scenico e drammaturgico) metatrale, esattamente come metaletterario è “Se una notte d’inverno” di Calvino. Con un pensiero anche a Quentin Tarantino, suggerisce Accordino, quello per cui “il cinema può cambiare la realtà”. E se lo fa il cinema, lo può fare ancora di più il teatro. Con un’attenzione nuova per la sperimentazione, che omaggia anche il talento di David Byrne dei Talking Heads, l’autore di quella “Psycho Killer” che dà il titolo allo spettacolo.
Per informazioni e biglietti (da 6 a 18 euro) al teatro di via Filippo Turati 8, Monza (039 2027002 e biglietteria@binario7.org). Prevendite da binario7.org.