All’inizio c’è l’armonica di Mauro Ermanno Giovanardi, in chiusura i saluti di Stewart Copeland che da batterista dei Police al Bloom tenne un corso di percussioni. In mezzo una sfilata di storie e immagini lunga novanta minuti per raccontare più di trent’anni di storia. L’anteprima di “Bloom M0ovie” è in programma venerdì 20 aprile nell’auditorium Demetrio Stratos di Radiopopolare di Milano.
È uno dei regali del club di Mezzago per le trenta candeline spente nel 2017, quasi 31; è il lavoro nato dalla regia di Filippo D’Angelo con le riprese di Ezio Riboni – e con «il regista Tino Franco, il fotografo Stefano Borghesi e Massimo Pirotta che ha coordinato tutto ciò che andava coordinato» -per far vedere cosa è successo da quel maggio 1987 a oggi. Il benvenuto, come detto, è di Giovanardi che con i suoi Carnival Of Fools (parte della colonna sonora) ha partecipato alla vita del Bloom fin dagli albori. Un po’ come Manuel Agnelli degli Afterhours, per dirne un altro.
“Perchè il Bloom è stata davvero la nostra casa per tanto tempo”, dice il cantante ex leader dei La Crus. Perché se non c’è autocelebrazione, come tengono a sottolineare gli autori, di certo non manca l’emozione. E il “prequel” con Radio Montevecchia, la radio libera della Brianza che iniziò le trasmissioni a natale del ’75 animata da tanti, a partire da Aldo Castelli, che poi sono confluiti nella cooperativa “Il visconte di Mezzago”. Citazione, perché da quelle parti tutto è cultura (o asparagi rosa, nota il sindaco Giorgio Monti).
«Ho “scartabellato” tra il passato e il presente: dai resoconti dei soci fondatori, anche con l’esperienza di Radio Montevecchia, ai componenti dell’attuale staff. Un “filo rosso” che attraversa la Brianza ma con gli sguardi oltre la stessa», continua il regista Filippo D’Angelo. E poi: « Ho deciso di raccontare il Bloom, ci suonai con i Black Vomit, la mia punk-band nell’92, con l’intento di farci stare il più possibile, sapendo, da subito, che è impossibile. Perché i fatti, gli aneddoti, le storie sono innumerevoli. Dagli amori sbocciati alle band che “saranno famose”: Nirvana, (con intervista a chi li ha portati in Italia, ndr) Primal Scream, Green Day, Sharon Jones, persino gli Havana 3 A.M. la band post-Clash di Paul Simonon, per esempio. Tramite un lavoro di sintesi ho voluto immortalare tutti gli input di ieri, oggi (e domani), l’arte degli incontri, gli artisti non solo quando sono sul palco ma anche quando si confondono tra il pubblico, il tu per tu tra ospiti, organizzatori e platea. Con il proposito di riuscire a raccontare cosa sta dietro le quinte di una realtà come questa. Perché Bloom (r)esiste ed ha saputo attraversare, in modo più o meno indolore e tra alti e bassi, più decenni. Quasi una rarità».
L’appuntamento è alle 21 a Radio Popolare per una anteprima “live&direct”. Ospiti M.E. Giovanardi, Jack Jaselli e Gilberto Paloma.
A raccontare gli sviluppi incontrollati la colonna sonora di Carnival Of Fools, Usual, The Gaffas, Maledetta Dopamina, Jezoo, G. Testa, Melloncek, Psychovox, Diego “Dead Man” Potron, Pipsiranja Posse, Kissing Venus, Babylonish e, tra gli altri, Aldo Castelli (presidente della cooperativa “Il Visconte di Mezzago che gestisce il Bloom), Andrea Castelli (Shandon, Firewater, Le Mine Vaganti), Andy (Fluon, Bluvertigo), Claudio Agostoni di Radio Popolare, Cristina Donà, Daniela Giombini (Subway Production e tour manager dei Nirvana ’89-’91), Davide Passoni, Davide Sapienza, Diego “Dead Man” Potron, Enrico Molteni (Tre Allegri Ragazzi Morti), Giorgio Monti (sindaco di Mezzago), Kissing Venus, Lorenzo Monguzzi (Zoo, Mercanti di Liquore, musicista di Marco Paolini), Marco Philopat, Mario Ruggeri, Mauro Gervasini, Mauro Ermanno Giovanardi, Miko Cantù (The Backseat Boogie), Nando (Senza Benza), Paolo Agrati, Paolo Castelli, Punkreas, Rodrigo D’Erasmo (Afterhours), Vittoriano Ferioli, Vittorio Pozzati.