Al primo appello la città ha risposto e ha messo a disposizione i soldi necessari per restaurate le opere dei musei civici che avevano bisogno di cure. Il secondo appello chiedeo tempo, il tempo dei cittadini: perché si trasformino in volontari della cultura di Monza e aiutino a tenere aperto il futuro museo.
Dall’inizio. Sono 35mila euro i fondi raccolti dal Comune con il bando PartecipArte, la serie di pacchetti di opere da restaurare che sono state finanziate dai contributi volontari dei monzese. «Dei 18 gruppi di opere individuati, principalmente quadri e sculture per i quali erano necessari complessivamente interventi di restauro per un costo di 49 mila euro, ben 15 sono stati presi in carico dai cittadini» dice il Comune, contando anche che «ai fondi raccolti vanno aggiunti altri 10 mila euro, donati in precedenza dalla Fondazione Comunità Monza e Brianza».
Sono alcune delle opere che finiranno al Museo della città (così lo chiamano a palazzo, dev’essere ormai il nome scelto) nonostante date precise per l’apertura non se ne vedano più (da prima dell’estate a dopo l’estate all’attuale «nei prossimi mesi»). «La struttura museale aprirà nella Casa degli Umiliati di via Teodolinda e ospiterà 141 opere di pregio, selezionate tra le migliaia custodite dalle Raccolte Civiche cittadine».
Sono stati il sindaco Roberto Scanagatti e l’assessore alla Cultura Francesca Dell’Aquila a tirare le somme della campagna avviata a febbraio, «ricordando che è ancora possibile sostenere i lavori di restauro delle opere mancanti».
Con un rilancio: «La campagna del Comune prosegue con l’avvio del bando per selezionare i “volontari della cultura” – scrive l’amministrazione monzese – ovvero dei cittadini che vorranno rendersi disponibili a prestare un po’ del loro tempo a favore del museo, in attività di supporto al personale che sarà impiegato nella struttura museale. Presto sarà pubblicato il bando per la selezione di cittadini tra i 18 e i 75 anni. L’impegno minimo richiesto sarà di nove ore al mese».
Nel frattempo sembra sia stato trovato il privato che si occuperà dell’illuminazione «e che contribuirà a coprire più della metà di tali costi. La giunta ha anche approvato la Carta dei Servizi, che sintetizza tutti i servizi offerti ed è in corso la campagna di catalogazione scientifica delle opere che saranno esposte al museo».