Monza: Stefano Accorsi al Manzoni con la prima regionale di “Azul”

Stefano Accorsi al Manzoni di Monza con Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo, Luigi Sigillo per la prima regionale di “Azul”: una storia di calcio, passioni, amicizia e fragilità.
Stefano Accorsi a Monza con “Azul”
Stefano Accorsi a Monza con “Azul” Lorenzo Burlando

Debutto regionale a Monza per il nuovo spettacolo di Stefano Accordi, che dal 25 al 27 marzo (venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16) porta in scena al teatro Manzoni “Azul – Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor”.

Sul palco con Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo, Luigi Sigillo, è scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca, racconta “una città dove il gioco del pallone è febbre, amore e passione quattro amici fanno i conti con le loro rispettive vite e facendo affiorare ricordi, provano a ricostruire una serenità andata a pezzi. Nella loro semplicità, hanno qualcosa di molto singolare e unico che li accomuna; la passione folle per la squadra del cuore e infanzie originali, quasi fiabesche”.

«Far parte di uno spettacolo così sospeso fra sogno e semplicità, fra amicizia, ironia, fragilità, passione, tifo, musica e colori, dopo un periodo come quello che abbiamo vissuto e dal quale ancora non siamo totalmente usciti, è una meravigliosa avventura – ha detto Accorsi, parte di una produzione che per la prima tournée toccherà solo dodici teatri italiani – . Daniele Finzi Pasca scrive in modo tridimensionale, bisogna letteralmente entrare nel suo mondo per abitarlo e viverlo, sentirlo senza voler spiegare ogni cosa. Personaggi veri e al tempo stesso trasognati, clown toccanti e divertenti nei quali ci si riconosce tantissimo tutti».

«Amo i colpi di scena, i finali a sorpresa, le macchine teatrali, la magia e l’illusione. Sono cresciuto nel mondo del teatro e poi sono stato rapito dai grandi eventi: spettacoli monumentali per il Cirque du Soleil, Cerimonie Olimpiche – ha scritto il regista -. Però, ogni volta che ritrovo l’odore e il sapore della scena, mi sembra di tornare a casa e di riscoprire le mie radici. Credo siano clown i personaggi che popolano le mie storie dato che sussurrano, inciampano, ridono e si commuovono».