Monza interroga la cultura: che cosa vorreste vedere di più in città?

Due questionari online rivolti uno a tutti i cittadini (anche non monzesi) e l'altro alle associazioni che lavorano sul territorio.
La mostra di Vivian Maier alla Villa reale di Monza
La mostra di Vivian Maier alla Villa reale di Monza Fabrizio Radaelli

L’Amministrazione comunale interroga i monzesi per provare a potenziare l’offerta culturale: fino al 2 dicembre tutti, anche chi non risiede in città, possono rispondere in modo anonimo a due questionari pubblicati sul sito del Comune. Con il primo gli uffici cercheranno di sondare il livello di conoscenza delle proposte delle associazioni mentre con il secondo tenteranno di capire quali ambiti, dai concerti agli spettacoli degli artisti di strada e per bambini, interessano maggiormente la popolazione e proveranno a misurare il loro gradimento.

Monza interroga la cultura: dove e come migliorare

Il lungo elenco di domande comprende le motivazioni per le quali i singoli partecipano a eventi culturali, le preferenze rispetto a spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, concerti, mostre, visite guidate, conferenze, le preferenze sui generi teatrali e musicali e sulle attività museali che vorrebbero fossero potenziati. Il sondaggio prova a misurare il livello di gradimento delle iniziative promosse al Manzoni, al Binario 7, in Villa, ai Musei e alla Galleria civica ma anche di capire in quali periodi dell’anno e in quali quartieri incrementare le manifestazioni.

Monza interroga la cultura: il tavolo delle associazioni

I due questionari sono il frutto del percorso intrapreso dal tavolo delle associazioni culturali attivato dall’Amministrazione per favorire il dialogo con i diversi soggetti: «Intendiamo portare sempre più persone nei luoghi in cui si fa cultura – afferma l’assessora Arianna Bettin a Monza si organizzano tantissime attività, ma molte persone non lo sanno. Proveremo a valorizzare i progetti e a capire dalle risposte che otterremmo quali correttivi introdurre per renderli più accattivanti». Il lavoro che gli uffici avvieranno una volta analizzati i questionari dovrebbe favorire una migliore promozione delle realtà attive nei diversi settori culturali: «Oltre a incrementare l’offerta vorremmo intercettare chi desidera impegnarsi in questi ambiti e non sa a chi rivolgersi» magari per frequentare un laboratorio teatrale, seguire un corso di scrittura creativa, condividere la passione per la musica o per la pittura.

Tante proposte, infatti, rischiano di non essere conosciute dal grande pubblico perché varate da piccoli gruppi: «Sono molte decine le associazioni monzesi e non presenti in città – nota la Bettin – un’ottantina partecipano al tavolo della cultura, ma il totale supera il centinaio. Per cercare di avere un quadro completo abbiamo aggiornato il registro apposito e abbiamo avviato una mappatura».